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VIA TUTTI I VIOLA CON GLI STIPENDI ALTI, ANCHE BORJA VALERO NELLA LISTA: UNA RIVOLUZIONE. IL 24 MARZO UN C.D.A. PER IL BUDGET E LA CAMPAGNA ACQUISTI. REBUS ALLENATORE. STADIO, ECCO LE PRIME DIFFICOLTÀ: SOLO UN PLASTICO VUOTO

di Enzo Bucchioni

Tra otto giorni, il 24 marzo, ci sarà finalmente un Consiglio di amministrazione operativo nel corso del quale si parlerà di bilanci e di budget (un classico), ma si getteranno anche le basi sulla Fiorentina che verrà. Come vi abbiamo già da tempo anticipato, a giugno ci sarà una vera e propria rivoluzione tecnica. Con il cambio dell’allenatore e la svolta tattica è chiaro che si sta per chiudere un ciclo iniziato nel 2012. Di conseguenza saranno messi sul mercato in tanti per svecchiare la rosa e ridurre il monte ingaggi. Gonzalo Rodriguez, il capitano, è il primo a toccare con mano il nuovo corso di Corvino. Come era chiaro fin dall’incontro di dicembre, Gonzalo andrà via, non ha accettato la decurtazione dello stipendio. Ma per la stessa ragione (età, 32 anni, e contratto alto) nella lista dei cedibili è finito anche Borja Valero. Lo spagnolo insiste per prolungare fino al 2021, ma la Fiorentina non ne ha alcuna intenzione e pure il presidente Adv ha dato via libera alla cessione, scontento di questa annata. Fra l’altro Borja rappresenta il simbolo del calcio spagnoleggiante, fatto di possesso palla, un calcio che si vuol abbandonare. Non aver accettato l’offerta della Roma (quindici milioni) è stato uno dei tanti errori dell’estate scorsa.

E’ chiaro che oggi il prezzo è notevolmente calato, ma per l’ingaggio alto e il rendimento basso, è altrettanto chiaro che la Fiorentina ha intenzione di trattare eventuali offerte. Ma andranno via anche Kalinic (gli è stato promesso ai tempi del no alla Cina), Ilicic, Tatarusanu, De Maio, mentre Tello sarà restituito al Barcellona. Toledo ha un riscatto molto alto (circa sei milioni) e probabilmente sarà liberato. Deciderà il prossimo allenatore. Sicuri partenti anche Olivera e Milic (due flop della stagione). Anche giocatori come Babacar e Tomovic, per ragioni diverse, hanno fatto il loro tempo a Firenze. E’ giusto che Baba torni a giocare in una squadra che lo valorizzi. Tomovic è un soldatino, in una rosa ci può stare, ma troppe incertezze recenti possono essere fatali sul futuro. Cristoforo e Sanchez sono in sospeso, anche qui la decisione finale la prenderà il nuovo tecnico.

Come si vede, in sostanza, dovrebbero restare soltanto Bernardeschi, Chiesa, Saponara, Vecino, Astori e Sportiello. Resterà anche Badelj se, come sembra dagli ultimi rumor, ha voglia di rinnovare alle condizioni economiche della Fiorentina. Il giocatore è importante, ma nessuna follia economica viola. Se le pretese saranno troppo alte anche lui (contratto in scadenza nel 2018) finirà sul mercato. Come si vede, Pantaleo Corvino diventerà presto il protagonista assoluto. La carne al fuoco è tantissima. Che budget avrà per il mercato? Se ne parlerà nel Cda, ma ormai sembra chiaro che la linea è quella dell’autofinanziamento. Vendere e poi reinvestire. La proprietà starà alla finestra, ma non sono previsti particolari esborsi economici.

Nel Cda si parlerà anche di Bernardeschi, un’altra possibile variabile ai piani societari. Della Valle ha intenzione di tenerlo, e questo è vero, ma non sarà facile. Il contratto scade nel 2019, se il giocatore non dovesse firmare presto il prolungamento alle cifre modeste (due milioni con bonus) proposte dalla Fiorentina, è evidente che tenerlo a forza sarebbe un autogol. Il futuro non è nelle mani della Fiorentina, ma del giocatore, del padre e del procuratore. Al massimo si potrebbe arrivare al compromesso di un altro anno a Firenze con la promessa della cessione nel 2018, ma questa decisione è fondamentale. Prima dell’inizio del mercato la Fiorentina dovrà sapere esattamente come comportarsi con il giocatore.

Nel Cda si parlerà anche dell’allenatore. Tutti quelli sotto osservazione hanno un contratto in essere con le loro società e delle complicazioni. Giampaolo ha detto no, chi ha tirato in ballo Sarri o Spalletti è un ingenuo. Restano Di Francesco, Mazzarri, Maran e l’idea Semplici. Spero che nessuno abbia pensato a Ranieri e Prandelli si metta l’animo in pace nonostante l’insistenza. Ha rilasciato un’intervista anche ieri per segnalare la sua presenza nell’elenco degli allenatori italiani in attività.

Corvino ha la sua idea e la scelta l’avrebbe anche fatta, si sta confrontando tutti i giorni con Adv e Cognigni, ma c’è da capire la strategia visto che si vuole prendere un allenatore sotto contratto. E proprio per questa ragione, la Fiorentina potrebbe anche essere legata ad altri movimenti di panchine. Se Spalletti (probabile) lascerà Roma, anche i giallorossi hanno nel mirino Di Francesco, un ex ammiratissimo. Comunque dopo il Cda dovremmo avere indicazioni più sicure, a meno che Corvino non sorprenda tutti andando a prendere un outsider.

Per quanto riguarda il rafforzamento, le piste portano a giovani talenti, l’idea è quella di valorizzare anche altri ragazzi della Primavera dopo Chiesa (Hagi, Perez e non solo). Il primo colpetto costato caro (più di cinque milioni) è il serbo Milenkovic, difensore di 19 anni. Sarà pronto? Le idee non collimano e pensare a Hegazy, Nesta d’Egitto, è un attimo. Purtroppo il giocatore veramente forte (Vlahovic, 17 anni) è rimasto al Partizan. Dicono sia il nuovo Ibra, forse anche per questo lo vogliono far crescere ancora un po’ in casa aspettando club più ricchi e un affare più grosso. Auguri.

Auguri anche al nuovo stadio. Bellissimo il plastico, Bruno Vespa se lo sogna. Nella mattinata tutta luci, colori, cotillons, parole e promesse (tante), ho la sensazione che ci sia stato troppo ottimismo. Spero di sbagliare, naturalmente. Intanto, però, scopriamo che la documentazione presentata dalla Fiorentina è incompleta, carente sotto l’aspetto economico, ma anche per lo schema costruttivo dei 77 mila metri quadrati di zona commerciale e dei 10 mila di albergo. Come abbiamo sempre sostenuto, non è stato presentato un progetto, ma un piano di intenti. Così il comune ha dovuto spostare al 31 dicembre 2017 la data ultima per consentire alla Fiorentina di integrare la documentazione che andrà poi sottoposta alla conferenza dei servizi. Non basta. Leggendo i documenti, si scopre che la Fiorentina ha vincolato la costruzione dello stadio al reperimento di risorse esterne almeno per il cinquanta per cento. Se non si troveranno partners, niente stadio. Sembrava strano che i Della Valle avessero deciso di investire su Firenze la bella somma di 420 milioni e passa. Al massimo (se va bene) saranno la metà.

Infine pare che Unipol sia disposta a vendere il terreno per la nuova Mercafir. Bene. Non ho ancora capito (ma forse è un problema mio) chi pagherà tale terreno e il trasferimento della Mercafir,  visto che dalle casse del comune non dovrà uscire neppure un euro per agevolare un investimento privato. Quisquiglie, direbbe Totò. A noi non sembra, quindi sulla data annunciata del 2021 (stadio in mano) sarei un po’ più cauto. Sorry.


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