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VINCERE PER RESTARE LASSU’, IL DERBY DI ITALIANO E LA LEZIONE DI VERONA: CORRERE E AGGREDIRE PER 90 MINUTI, SI PUO’. COMMISSO NON VUOLE UN ALTRO CASO CHIESA, MA VLAHOVIC PUO’ ANDARSENE GIA’ A GENNAIO

di Leonardo Bardazzi

E’ la partita di Italiano, ma anche l’occasione per rivedere la Fiorentina che ha schiantato il Cagliari. Dopo la grigia sconfitta di Roma, i viola hanno subito la possibilità di rifarsi, in una partita sulla carta impari, contro una squadra che dovrà sudare parecchio per salvarsi ma che venderà cara la pelle per prendersi una rivincita contro l’allenatore che l’estate scorsa l’ha lasciata senza troppi rimpianti. Saranno fischi per Italiano e questo aggiungerà pepe a una domenica da non fallire: con Juve e Milan alle porte, c’è assoluto bisogno di tornare a vincere per zittire le polemiche e alimentare una classifica che ancora oggi resta molto interessante. 

La Fiorentina fin qui ha dimostrato di non avere mezze misure, o perde o vince. Quando aggredisce la partita mostra il lato migliore di sé, perché martella l’avversario e conduce la contesa con ritmi alti e buon palleggio. Quando però abbassa il ritmo, diventa prevedibile e troppo poco pericolosa, con Vlahovic spesso isolato e le occasioni da gol che si contano sulle dita di una mano. La ricetta per tornare a vincere dunque è presto detta: correre e pressare, portare uomini vicino a Dusan e fare in modo, col gioco di squadra, di rendere meno evidente l’assenza di Nico, l’unico davvero in grado di saltare l’uomo e creare opportunità dal nulla. 

Giocare al Franchi ripropone anche il solito tema dell’accoglienza al serbo, ma prima di prendere il fischietto in bocca, sarà bene dare un’occhiata alle alternative: in panchina ci sarà solo il baby Egharevba (classe 2003), preso a zero dalla Primavera del Chievo dopo il fallimento dei gialloblu. Tra i professionisti non si ricordano casi di una squadra con un attacco sulle spalle solo e soltanto di un giocatore… 

Per gennaio comunque il quadro è chiaro. Se arriverà l’offerta giusta, la Fiorentina spingerà per separarsi subito dal suo gioiello, magari cedendolo all’estero, per evitare un altro caso Chiesa - piacerebbe a tutti che Commisso uscisse allo scoperto con bel “mai alla Juve” - e guadagnare un bel gruzzolo da reinvestire subito. L’idea è cercare un esterno forte e un altro centravanti all’altezza. Primo perché è impensabile andare avanti così e secondo perché trovare un bomber, potrebbe costringere i manager del serbo a guardarsi intorno senza aspettare giugno. Il mercato comunque può attendere, adesso Dusan è la punta di diamante che, oltre che di serenità, ha bisogno di assistenza: accanto a lui oggi tornerà Saponara, che in estate sembrava un esubero e che invece sta tornando il giocatore luminoso di Empoli. Il talento non gli è mai mancato, se davvero saprà trovare continuità, potrà diventare l’uomo in più anche oggi pomeriggio. A centrocampo torna ovviamente Jack Bonaventura, in difesa quasi certo che la spinta di Odriozola sarà preferita al mestiere di Venuti. 

Il meraviglioso Verona di ieri, dimostra che correre per 90’ si può. La Juve è stata schiantata dai gol di Simeone, ma anche dal pressing asfissiante e da un ritmo da Premier League. Armi che ha dimostrato di avere anche la Fiorentina, che adesso ha assoluto bisogno di vincere il derby personale di Italiano, prima di buttarsi a capofitto nella settimana che porta alla Juve e a una partita che potrebbe aprire una crisi bianconera senza precedenti.