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VIOLA A CREMONA CON UN RENDIMENTO TOP. LOMBARDI ULTIMI IN A, MA SCATENATI IN COPPA. FIORENTINA 40 GIORNI DA URLO ANCHE IN DIFESA. CLASSIFICA: STARE A RIDOSSO DELLA JUVE… CASTRO HA INCANTATO SAN SIRO: UOMO IN PIÙ

di Mario Tenerani

Vincere a Milano è stato importante, mercoledì un nuovo trionfo a Cremona però conterebbe di più. Allo Zini, infatti, ci sarà il primo atto delle due semifinali di Coppa Italia (ritorno a Firenze il 27 aprile): trattasi di partite decisive. Obiettivo finale e non è possibile sbagliare. In campionato ci sono ancora 10 sfide da disputare con 30 punti in palio: il tempo si assottiglia però un mezzo passo falso può essere ancora assorbito, in coppa no. Chi sbaglia paga, anzi esce. 

Sulla carta, ma solo su quel terreno, la Fiorentina potrebbe avere un vantaggio sul piano tecnico e quello delle sicurezze mentali. Trovare in semifinale l’ultima in classifica delle Serie A non capita tutti gli anni, ma farsi accarezzare da questo pensiero potrebbe rivelarsi un errore esiziale. Perché la stagione dei lombardi per certi aspetti è clamorosa: i giocatori di Ballardini (in precedenza del toscano Alvini), infatti, sono la maglia nera della serie A e hanno fabbricato solo 13 punti in 28 partite. Il differenziale dei gol è tragico: 23 realizzati e 52 subiti (21 in più della Fiorentina). La Cremonese ha vinto una sola gara su 28 disputate: contro la  Roma il 28 febbraio (2-1 allo Zini).

In compenso, e così arriviamo al paradosso stagionale, i grigiorossi sono sbarcati in semifinale di Coppa Italia lasciando sul selciato nobili vittime: negli ottavi, il 17 gennaio al Maradona, hanno eliminato dopo i calci di rigore la squadra di Spalletti (ormai vicina allo scudetto) con un 6-7 definitivo. Si sono ripetuti contro Mourinho - evidentemente la Roma alla ‘Cremo’ porta bene - il 1 febbraio all’Olimpico (1-2), stavolta nei quarti di finale. Meno male che Italiano e Mourinho, sul piano tattico, hanno filosofie molto distanti, altrimenti la battuta - stante i risultati in campionato e coppa contro i giallorossi - sarebbe facile: basterebbe non giocare come la Roma… 

Cosa può essere successo a Cremona? Probabilmente tutte le delusioni patite dopo il ritorno in Serie A sono state riconvertite in speranze travestite da sogno in Coppa Italia. Per questo e altri validi motivi, la Fiorentina mercoledì sera dovrà dimenticare di avere davanti la peggiore della classifica, pensando invece di affrontare una formazione molto forte e determinata. La Cremonese a questo punto non ha nulla da perdere, è più leggera dei viola nella testa. 

La Fiorentina si presenterà allo Zini spinta da un rendimento top: i viola sono reduci da 40 giorni da urlo. Da quando hanno perso il 12 febbraio scorso a Torino con la Juventus (1-0), hanno inanellato, considerando tutte le competizioni, ben 9 vittorie in 10 partite. Unica verdetto storto, ma si fa per scherzare, l’1-1 al Franchi con l’Empoli. In campionato le vittorie in serie sono state addirittura 5 per una vendemmia di 15 punti. In questo cammino molto spedito la Fiorentina ha firmato 22 gol e soltanto 5 subiti. Oggi il reparto difensivo viola è il quinto della serie A (31) dietro a Lazio (19), Napoli (20), Juventus (22) e Roma (26). Sarà anche un caso, ma da quando Italiano ha sistemato la tenuta stagna del centrocampo e ha ritrovato il rendimento dei suoi attori principali, in 10 gare totali per 6 volte la squadra non ha preso nemmeno una rete. 

In Italia si vincono da sempre i campionati con difese granitiche, qualcosa vorrà dire. Certo, bisogna anche segnare, ma pure da quel punto di vista le cose sono migliorate. E ancora molto dovranno migliorare.

Un sorprendente Bologna ha asfaltato l’Udinese (3-0) agganciando la Fiorentina a quota 40 sul pianerottolo dell’ottavo posto. Ma in realtà i viola sono noni avendo perso entrambi gli scontri diretti con gli emiliani. 

La posizione attuale della Fiorentina è molto buona considerando dove si trovava all’inizio di febbraio, le consente di guardare un po’ più da vicino chi sta sopra in zona Europa. Il campionato mette in palio 30 punti da qui alla fine e in linea teorica la Fiorentina, se li conquistasse tutti, chiuderebbe a 70, cioè in Champions, ma capite bene che stiamo parlando di una possibilità più che remota. Giusto per dire che, per carità, nel calcio tutto è possibile e conquistabile, ma la concretezza invita a tenere i piedi ben saldi a terra. Allora rimanendo confinati in un perimetro di normalità, facendo un po’ di calcoli, si comprende come recuperare 4 punti alla Juventus (settima a 44) sia dura. I bianconeri giocheranno anche un calcio poco estetico, ma hanno un tale potenziale da renderli quasi irraggiungibili (tra l’altro in vantaggio coi viola anche negli scontri diretti). Ancora più ardua l’impresa di risucchiare 8 punti all’Atalanta (sesta a 48): con i nerazzurri c’è il ritorno da giocare, ma all’andata ha vinto Gasperini. Inter quarta e Roma quinta  hanno 50 punti. Il Milan con l’impresa di Napoli è salito a 51 al terzo posto, mentre la Lazio a 55 è seconda. 

Forse per la Fiorentina in campionato, adesso, sarebbe opportuno blindare l’ottava posizione: liberandosi del Bologna e delle altre che corrono appena sotto, come Udinese, Torino (giocherà oggi e in caso di vittoria salirebbe anch'esso a 40) e Sassuolo. Stare a ridosso della Juventus a giugno potrebbe rivelarsi un jolly fantastico. L’aria che tira sui bianconeri, infatti, è molto pesante: le indiscrezioni raccontano di altre penalizzazioni in arrivo, i fronti aperti tra giustizia ordinaria e sportiva sono molteplici. Le probabilità che la Juventus nella stagione ventura sia esclusa dalle competizioni continentali sono tutt’altro che basse. Arrivare settimi per i viola significherebbe ripetere il piazzamento di un anno fa, replicando un successo formidabile. L’Europa sarebbe comunque garantita, al netto di tutto quello che di bello potrà accadere con Coppa Italia e Conference League. 

Torniamo a Milano: le luci di San Siro, di un viola intenso, hanno illuminato il ritorno di Castrovilli. Non faceva il titolare in campionato da un anno e non giocava così bene da quel tempo. Con una novità: Gaetano, grazie anche al profondo lavoro di Italiano, si sta convertendo in mediano-regista dopo aver fatto in carriera la mezz’ala di inserimento e anche il trequarti. Un’evoluzione che esalta le doti tecniche e di lettura tattica di Castrovilli, calciatore che è mancato moltissimo alla Fiorentina, più di quanto tanti immaginassero. Per Italiano è un nuovo elemento nel momento determinante della stagione. La gara di Castrovilli a San Siro è stata veramente di spessore, ha lasciato un segno tangibile. Avanti così Gaetano, vai a riprenderti quello che ti spetta. Nazionale compresa.