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VIOLA, COSÌ PUOI PENSARE IN GRANDE

di Lorenzo Marucci
Lorenzo Marucci

Nell’ultimo anno e mezzo non si era mai vista una Fiorentina così autoritaria, lucida, aggressiva, compatta e propositiva. Il primo posto in classifica - sia pure per poche ore – è frutto di una squadra brillante, quadrata, finalmente tosta. Nella partita del San Paolo, se c’era una squadra che doveva vincere, questa era proprio la Fiorentina, quanto meno ai punti.

Mihajlovic cercava conferme dopo il successo contro il Parma e voleva vedere un atteggiamento senza timori di fronte ad un avversario che pensa in grande. Le conferme sono state ampiamente positive, anche sul fronte della collaborazione tra i reparti. Per un’ora la Fiorentina ha comandato la partita (brava la formazione viola nella ripresa poi a non farsi schiacciare troppo), creando un numero di occasioni da rete che mai nella stagione scorsa avevamo visto, soprattutto in trasferta. Jovetic che si batte rientrando anche a centrocampo e recuperando palloni è stato uno dei simboli di una Fiorentina che giocando con questo spirito potrà tranquillamente cullare le proprie ambizioni. Dal punto di vista tattico ha funzionato la soluzione di piazzare Behrami davanti alla difesa, con un Montolivo che non ha sbagliato un lancio provando anche la conclusione dalla distanza. Cerci è stato protagonista di un primo tempo straordinario: se sarà così continuo, oltre a meritarsi la nazionale, diventerà assolutamente irrinunciabile per i viola.

Anche l’anno scorso la Fiorentina aveva pareggiato zero a  zero con il Napoli, ma la prestazione di ieri ha tutto un altro spessore. La sensazione è che questa Fiorentina stia sempre più oliando la propria macchina e che i margini di miglioramento siano ancora ampi. Il buon ruolino di marcia è stato 'sporcato' solo dalla sconfitta di Udine, maturata peraltro con un uno-due nei primi minuti di gara. Per adesso la Fiorentina di Mihajlovic ha cambiato passo sul piano del carattere, ha trovato – elemento emerso soprattutto al San Paolo – anche quegli occhi della tigre che l’anno scorso erano stati una rarità. Il gioco è stato per una buona parte anche fluido, ben organizzato. In un campionato così strano, particolare, in cui ancora molte delle grandi devono decollare, la Fiorentina può provare a lanciarsi nei quartieri alti, trovando quell’entusiasmo che in estate sembrava assolutamente irraggiungibile. La grande outsider può essere davvero la squadra viola. E si sa che quando la serenità e il piacere di giocare aumentano, salgono anche la carica e la ferma determinazione nel voler raggiungere grandi risultati. Anche se per inquadrare con precisione il valore di questa Fiorentina occorrerà ancora qualche settimana, per verificare se anche la continuità sarà una delle armi del gruppo.

Sembra esserci comunque un’aria nuova intorno alla Fiorentina: a dirlo sono anche i numeri, rapportati all’anno passato. Non che la stagione scorsa sia da prendere come riferimento, ma dopo quattro giornate erano stati collezionati due pareggi e due sconfitte. Ora due vittorie, un pari e un solo ko. E due soli gol subìti. I progressi ci sono stati, la strada sembrerebbe davvero finalmente tracciata. Qualche piccolo grande sogno in fondo può anche essere cullato….

Lorenzo Marucci