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VIOLA, KO INACCETTABILE. SERVE L'INTERVENTO DELLA SOCIETA': SE C'E' UNITA' D'INTENTI CON SOUSA, AVANTI CON LUI. ALTRIMENTI SI CAMBI

di Lorenzo Marucci

Il ko di ieri sera in Europa League contro il Paok Salonicco è assolutamente inaccettabile: non solo perché avvenuto contro una squadra inferiore (peraltro in questo momento il campionato greco è anche fermo) ma soprattutto per la superficialità mostrata nei primi venti minuti della partita. Stiamo parlando di una presunzione nell’approccio al match assolutamente sorprendente e che chiama in causa il tecnico e i giocatori ma anche la società. Inutile gettare la croce su Lezzerini, incappato in una serata da dimenticare e poco aiutato dai compagni: la gran parte della squadra è parsa assente, forse già sicura del buon esito della partita. L’impressione è che purtroppo chi tifa Fiorentina dovrà abituarsi fino a fine stagione a questa altalena di risultati, oltretutto con questo pericoloso negativo rendimento casalingo.

   Ciò che però al di là della sconfitta occorre sottolineare è il rapporto apparentemente sempre più debole tra Sousa e la società. Non stiamo parlando dei risultati del tecnico ma del suo atteggiamento e delle sue dichiarazioni. L’allenatore anche ieri ha confermato i suoi concetti a proposito di Bernardeschi e del futuro del calciatore. Parole che hanno molto irritato la tifoseria e anche la proprietà. Andando ad analizzare ciò che ha detto Sousa, l’impressione è che in particolare al club non sia piaciuto il riferimento alle ambizioni. La Fiorentina insomma non avrebbe la capacità di essere ambiziosa come altri club. Parole che – seppur prese freddamente possono pure avere un loro fondamento -  avrebbero toccato la sensibilità della proprietà. E che se lette in modo più ampio riaprono il tema sul feeling con la società e sulla possibilità di un futuro più o meno lungo sulla panchina viola. Se è vero che l’impressione generale è che molto – se non tutto -  si sia rotto con la campagna acquisti di gennaio, c’era anche la sensazione che in questa stagione si potesse provare a ricostruire qualcosa, con pazienza e calma. E invece le frasi di Sousa sulla necessità del realismo prima e su Bernardeschi poi, sembrano andare in una direzione diversa. C’è chi pensa che possano anche essere uscite fatte ad arte, magari per acuire la distanza nei confronti del club. Urge una presa di posizione della società, anche perché la stagione è ancora lunga e con vari obiettivi da raggiungere. Non è insomma il caso di rendere ancor più difficile questa annata. La società deve intervenire e agire: è forse l’ora di un ulteriore incontro col tecnico, da cui uscire con una decisione. Se si capisce che ci può ancora essere un’unità d’intenti, benissimo andare avanti con lui. Se si intuisce che ormai la frattura è insanabile, occorre inevitabilmente procedere alla separazione, anche se pare difficile individuare in questo momento un traghettatore. Serve una scelta netta, anche per mandare un messaggio adeguato ai calciatori, che hanno bisogno di certezze. Inutile creare alibi.

Lorenzo Marucci