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VIOLA, LA SCONFITTA DI MARASSI PUÒ FAR BENE: BASTA CHE LO CAPISCA CHI HA IL PORTAFOGLI. IN MEZZO MANCANO ALTERNATIVE CREDIBILI MA PER L'EUROPA NULLA È PERDUTO

di Andrea Giannattasio

Non è poi mica detto che la sconfitta contro la Sampdoria non si rivelerà affatto utile. Nel girone d’andata infatti, il ko al Franchi contro i blucerchiati servì a Pantaleo Corvino per mettere a segno gli ultimi due colpi della sua campagna acquisti, ovvero la coppia francese Laurini e Thereau. Il primo arrivato per mere esigenze numeriche (Tomovic, dopo gli ennesimi fischi che gli piovvero addosso dagli spalti, chiese la sera stessa la cessione), il secondo invece per espressa richiesta di Stefano Pioli, che fece chiaramente capire come Babacar e Simeone fossero insufficienti a sostenere tutto il peso dell’attacco della sua squadra. Necessità, dunque, che sembrano riproporsi con puntualità dopo solo un paio di partite dal giro di boa in campionato.

CAPORETTO TATTICA Anche in questo caso, infatti, l’umiliante sconfitta di Marassi, un girone dopo, potrebbe portare la Fiorentina a fare delle attente riflessioni in sede di mercato invernale. Anzi, deve. Perché se è vero che la Viola che ha affrontato la Samp nello scontro diretto per l’Europa era priva di tre pedine titolari (Astori, Veretout e Thereau) e arrivava da otto risultati utili consecutivi, è altresì palese che la prestazione complessiva del gruppo ha evidenziato come manchi più di una pedina in grado di garantire un ricambio all’altezza a chi è assente. E questo aspetto lo si è percepito in maniera netta quando Pioli ha tentato (invano) di proporre due schieramenti alternativi nell’arco della partita di Genova, per supplire alle carenze numeriche. Il risultato? Una Caporetto. Sia con il 3-4-1-2 di partenza sia con il posticcio 4-4-2 adottato a gara in corso.

ALTERNATIVE CREDIBILI È dunque un problema strutturale quello che si porta avanti da fine agosto la Fiorentina, un equivoco evidenziato da Pioli proprio sabato scorso che fa capire come la rosa attuale sia numericamente inadatta a portare avanti l’idea di un centrocampo a tre, dove mancano alternative credibili ai titolari (uno dei quali, Benassi, in forte flessione rispetto all’inizio del campionato). Il tempo per porre rimedio a tutto questo c’è (manca ancora più di una settimana al termine della campagna acquisti) così come per provare a lanciare di nuovo l’assalto al treno per l’Europa: nonostante il ko di Genova, la classifica dal 6° all’11° posto resta cortissima e la Fiorentina - recuperate idee ed energie - avrà ancora altri scontri diretti per risalire in graduatoria. Sperando che per allora siano state fatte le giuste valutazioni anche in sede di mercato, dove oggi mettere mano al portafoglio, più che consigliabile, diventa doveroso.