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VIOLA, SCATTA L'ALLARME: ZERO GOL. E LA DIFESA SBANDA PAUROSAMENTE. MONTELLA CAMBI QUALCOSA SUBITO

di Cristiano Puccetti

Con un pizzico di sfortuna e un discreto fardello di responsabilità, la Fiorentina abbandona la Coppa Italia e accantona il primo obiettivo stagionale. L’Europa è da oggi un po’ più lontana, invece il campionato incombe ed il rischio di inabissarsi in un tunnel è veramente dietro l’angolo. Sì, il gioco e l’atteggiamento ci sono sempre, ma tre legnate di fila fanno veramente male.

La squadra di Montella saluta la Coppa Italia sbattendo nell’ordine contro una traversa, un incrocio dei pali e un palo. Ma – fatto molto grave – riperde in casa e si piega alla Roma 2, senza Lamela, Osvaldo e Totti, una sorta di squadra Primavera arricchita da De Rossi. Questa considerazione, al netto della jella, deve far scattare l’allarme.

Dopo aver esorcizzato il problema del gol in autunno con i guizzi di Toni, un inizio-sprint di Jovetic e qualche jolly di El Hamdaoui, adesso la mancanza del centravanti si palesa in tutta la sua gravità. Nelle ultime tre partite la Fiorentina è andata in rete una sola volta, grazie all’autogol di Brkic. L’astinenza dalla rete è pesante e molto in evidenza, ma Montella deve anche fronteggiare l’emergenza difesa.

Per essere precisi e non incappare in puntualizzazioni, specifichiamo che in realtà non parleremo della difesa, ma della fase difensiva complessivamente intesa. A cui, come spiegano spesso gli allenatori, devono partecipare tutti i giocatori, a cominciare dagli attaccanti. Quelli viola non stanno a ciondolare come gli anni passati, ma pressano per tutta la partita come dei forsennati. Lo fanno bene? Spendono troppo?

Il centrocampo, come abbiamo avuto spesso modo di sottolineare, è il pezzo forte della squadra, ma senza Pizarro va fuori giri. Gli avversari lo hanno capito e massacreranno il Pek ad ogni partita. Gli arbitri pure lo hanno capito. E infatti invece di tutelarlo, lo tempestano di ammonizioni. Brutta storia, sporca storia.

Quello che non si può imputare a questa Fiorentina è sicuramente l’impegno che mette in campo. La squadra corre e spende tantissimo, soprattutto nella prima ora di gara. Fa un mostruoso lavoro senza palla, aggredisce gli avversari altissimo consumando una marea di energie. La difesa però, specialmente nelle ultime partite, non ha goduto di nessuna protezione. In più i singoli si sono resi spesso protagonisti di imperdonabili errori individuali.

Temiamo che sia saltato molto pericolosamente l’assetto difensivo della Fiorentina. Che, va detto ad onor del vero, ha sempre vissuto di un equilibrio precario.

Contro il Pescara, la retroguardia viola si è fatta trovare impreparata sul colpo di testa di Jonathas, poi Roncaglia ha letteralmente regalato il raddoppio a Celijk. Un errore pagato a carissimo prezzo, visto che Montella lo ha escluso per due volte consecutive dalla formazione titolare. Senza evitare tuttavia che il suo sostituito, Tomovic, lo facesse rimpiangere. A Udine l’ex Lecce e Genoa è stato blandissimo su quel pallone vagante che poi Domizzi ha sfruttato per rubare il calcio di rigore, contro la Roma ha rischiato di combinarla grossa al 5’ della difesa con un retropassaggio rischiosissimo che poteva spianare la strada al vantaggio giallorosso. Anche Gonzalo, che pure segna e risulta sempre decisivo negli sganciamenti offensivi, ha mostrato cenni di sbandamento preoccupanti. Se poi in questo quadro ci inseriamo, con frequenza un po’ imbarazzante, le distrazioni dei portieri (prima Viviano, poi Neto, che si è subito ripreso), il quadro assume contorni molto preoccupanti.

E’ necessario e impellente ritrovare un equilibrio di squadra. Ormai gli avversari hanno imparato a scegliere il momento giusto per colpire e affondare la Fiorentina. Montella deve cambiare qualcosa. Non in prospettiva, ma subito.

Cristiano Puccetti

direttore sport Lady Radio