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VIOLA SEMPRE CAPOLISTA, NON È POCO. I SOGNI PASSANO ANCHE ATTRAVERSO I KO. SOUSA HA FATTO UN BELLISSIMO DISCORSO ALLA SQUADRA. LA SOCIETÀ RIPENSA AL MERCATO: SE LA SQUADRA RESTA IN VETTA INVESTIMENTI DIVERSI E PIÙ PESANTI PER RINFORZARSI

di Mario Tenerani

Si può perdere restando in testa al campionato. Inter e Juventus non hanno segnato, così i viola sono rimasti al comando. Un punto sui nerazzurri anche se lassù, dove tira vento, c’è una grande ammucchiata. Non è poco però, Firenze è ancora capolista. 
Per i tifosi della Fiorentina resterà il ricordo di un pomeriggio amaro, i viola non perdevano dal 30 agosto in campionato. Per quelli del Napoli ci sarà una grande gioia dopo tanta paura. Per gli spettatori neutrali la sfida del San Paolo è stato un fiore nel deserto del campionato italiano. 
Laddove le idee scarseggiano e molti allenatori blindano le formazioni con dieci uomini dietro la linea della palla, a Napoli abbiamo ammirato due squadre dotate di tante idee. Organizzazione, pressing alto, verticalizzazioni, giro palla, assalti sulle fasce, intensità massima. La Fiorentina si è lasciata preferire, soprattutto nel primo tempo. Nella ripresa il Napoli ha fatto qualcosa in più, oltre i due gol, giunti però anche per errori della fase difensiva viola. Ma la Fiorentina non ha mai mollato, ha sempre cercato il risultato.  
E’ stata una partita giocata sul confine di un grande equilibrio. Solo un fuoriclasse sarebbe stato in grado di far saltare il banco, ma quello giocava nel Napoli. Si chiama Higuain. Ha costretto all’errore Ilicic soffiandogli il pallone, poi si è lasciato servire da Mertens, aprendo come una scatoletta la difesa viola, incrociando infine il suo sinistro in rete, modello Batistuta. Anche se il Re Leone apprezzava di più il diagonale da destra. 
Morale: la Fiorentina al San Paolo tra i vari rischi, correva pure quello di un ridimensionamento. Ciò non è avvenuto, anzi: nessuno era andato ultimamente in quello stadio ad imporsi con la personalità dei viola. La sconfitta ci sta perché fa parte delle dinamiche del calcio, ma non intacca assolutamente il cammino della squadra di Sousa, al contrario - può sembrare un paradosso - esalta il suo orizzonte. E non è una forzatura. La Fiorentina ha giocato alla pari in casa di una seria candidata allo scudetto. Questa è una risposta che conta, più di qualsiasi ragionamento. 
Sousa, semmai, dovrà lavorare ancora più approfonditamente su quei dettagli - la mancata chiusura di Tomovic e la palla persa da Ilicic - che hanno condannato i viola a tornare a casa senza punti. Che poi, tanto dettagli, non sono… Per tutto ciò, seppur sconfitti, i viola sono autorizzati a sognare. Salvo sconvolgimenti la Fiorentina nel lotto delle squadre al comando può starci con serenità. Non significa essere favoriti per lo scudetto, bensì recitare con serietà la propria parte. 
Sousa, dopo la partita, è entrato nello spogliatoio e ha fatto un discorso bellissimo alla squadra. I giocatori non erano tristi, né demoralizzati. Erano solo arrabbiati per come avevano perso la partita. Consapevoli di aver fatto il massimo, ma anche un paio di errori da non ripetere. Il portoghese, grande comunicatore, ha saputo toccare le corde del branco viola. Ha ringraziato il gruppo per come aveva interpretato la partita e per la generosità profusa nella gara. Pareva un trionfo e invece nel chiuso dello stanzone si commentava una sconfitta. Anche questi sono segnali positivi. La Fiorentina sta crescendo e al di là della parentesi di coppa con i polacchi del Lech Poznan, i viola hanno già nel mirino la Roma. Sarò un’altra sfida da vertice e servirà un Franchi tutto viola. La società sta già pensando ad alcune iniziative per avere uno stadio pieno e molto, molto caldo. Il confronto con i giallorossi, poi, è sempre  stimolante, alla luce anche della storica rivalità tra tifoserie. 
Diego Della Valle ieri ha pranzato con la squadra e si è complimentato con tutti. Mister Tod’s è molto soddisfatto di quanto sta facendo la Fiorentina. E naturalmente lo è anche il presidente, suo fratello Andrea. Senza perdere di vista il conto economico, i Della Valle a gennaio potrebbero fare uno sforzo, almeno per un obiettivo - pensiamo al difensore - se i viola fossero ancora in alto. C’è voglia di tentare il tutto per tutto per rinforzare una formazione già ben strutturata.
La stagione è intrigante, bisogna coltivarla.