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VIOLA, UNA SETTIMANA DI SOFFERENZA. SPERIAMO SIA SERVITA DA SVEGLIA… NON È POSSIBILE CONTINUARE COSÌ. BOLOGNA TAPPA DIFFICILE: TOCCA ALLA SQUADRA RISPONDERE

di Mario Tenerani

Non resta che pescare nel libro dei ricordi viola, quello dei periodi bui, per ritrovare una settimana così, una via crucis del pallone. Una sofferenza iniziata con una sconfitta inaudita col Verona e passata da una delicata conferenza stampa di Corvino - che ha scatenato discussioni e polemiche -, per finire ad un comunicato contro la stampa, rea di aver criticato troppo Sanchez, adesso nella sponda meno nobile di Barcellona, Maxi Olivera e Cristoforo. Eppure a regalare loro un minutaggio residuale è stato Pioli, non la categoria dei media. Insomma, se il tecnico è il primo a non credere in questi giocatori, non sarà mica colpa della stampa? Niente di male, per carità, e non c’è neppure da impermalosirsi: questo accade quando le cose intorno e dentro ad una società non filano per il meglio. Il clima si avvelena, si scatena la bufera e nel tritacarne ci vanno tutti. Tempi duri per questa Fiorentina: club avvitato su stesso, squadra alla ricerca di un riscatto a Bologna dopo gli schiaffi di Genova e col Verona. 

E’ sempre il solito discorso: non conta quello che si fa, ma ciò che la gente percepisce. Una fetta considerevole di tifosi viola - sì, la maggioranza - non crede più ai dirigenti viola e si pone criticamente di fronte a qualsiasi scelta del club. 

Giusto? Sbagliato? Non è questo il problema, bensì il risultato. Questo è il quadro, bisogna che proprietà e dirigenti lo comprendano. Corvino in conferenza stampa ha detto, infatti, di essere deluso per non essere riuscito a trasmettere questo messaggio e ha spiegato anche che la colpa non era dei giornalisti, ma sua. Gesto apprezzabile. 

Per ribaltare uno scenario così complicato servirebbe un gran colpo di coda. Forse l’unico aspetto positivo della batosta col Verona e tutto quello che né conseguito, sta nel contraccolpo. Speriamo che il disastro sportivo sia stato una sveglia per la proprietà. Perché ci sono troppe criticità per voltarsi da un’altra parte. Non si può andare avanti così, con uno stadio sempre più vuoto, con la tifoseria più calda ormai irremovibile sul piano della contestazione e con tanti altri tifosi in fuga dalla Fiorentina. Spento l’entusiasmo, sogni disinnescati, desiderio viola ai minimi storici. 

E ora, appunto, Bologna. Tocca alla squadra rispondere dopo essersi inabissata col Verona. Viola, fuori il carattere perché Firenze merita tanto di più. Anche a Bologna saranno in 700 a tifare per la maglia. Ma che volete di più?