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VLAHOVIC: 80 MILIONI ALLA FIORENTINA, QUESTA LA VERA CIFRA FINALE. TUTTI I RETROSCENA DELL’ACCORDO. ECCO PERCHÉ HA VOLUTO LA JUVE. CABRAL ATTESO A FIRENZE, MANCA SOLO LA FIRMA. IL BRASILIANO SCELTO DA BURDISSO

di Enzo Bucchioni

La cessione di Vlahovic alla Juventus porterà nelle casse della Fiorentina ben 80 milioni di euro: ecco la vera cifra definitiva dell’accordo ufficiale fra le due società firmato nelle ultime ore. Per la precisione sono 75 i milioni che arriveranno subito con l’aggiunta di altri cinque di bonus, tipo gol, presenze e robe del genere, tutti facilmente raggiungibili. Le cifre filtrate lunedì notte nelle ore concitate successive alla stretta di mano fra le due società, erano leggermente inferiori e parlavano di 67 milioni più bonus, ma nella stipula definitiva la Fiorentina è riuscita a strappare una decina di milioni in più probabilmente legati a frazionamenti dei pagamenti.

Capisco la delusione dei tifosi, non è facile accettare l’addio di un potenziale campione e dispiace vederlo andare alla Juventus, in questo modo, ma vogliamo dire che alla fine questa è stata una grande operazione economica? Diciamolo.

Ottanta milioni per un giocatore che comunque aveva deciso di andar via e che si sarebbe potuto liberare a zero il primo febbraio dell’anno prossimo, sono qualcosa di straordinario se pensiamo che altre situazioni simili come quella di Donnarumma si sono risolte con zero euro nelle mani del Milan e probabilmente finiranno a zero anche Belotti e Kessie, tanto per dirne altri due.

Oggi il calcio è questo, purtroppo, e tutti gli altri sono discorsi. Quando un giocatore decide di andare via non lo ferma nessuno e le società devono avere soltanto due obiettivi: incassare il più possibile e reinvestire bene.

La Fiorentina il primo obiettivo l’ha centrato alla grande, sul secondo vedremo e ne ragioneremo dopo.

Ma come si è arrivati all’accordo con la Juve a gennaio che lo stesso giocatore aveva escluso?

Tutto dipende dall’infortunio di Chiesa. La Juventus già in difficoltà ha capito, ovvio, che anche senza la decina di gol dell’esterno ex viola, centrare la Champions sarebbe stato impossibile con gravi perdite economiche. L’idea iniziale di prendere qualcuno in prestito è saltata presto perché sia per Icardi che per Martial il PSG e il Manchester hanno chiesto cessioni a titolo definitivo. A quel punto Elkann in persona ha dato via libera a una spesa aggiuntiva e la Juve ha deciso di investire tutto e subito il budget su Vlahovic che aveva già in mano, ma pensava di prendere a giugno pagandolo meno.

Il timore di non conquistare la Champions e di perdere Dusan di fronte alla concorrenza europea come successe due anni fa con Haaland sul quale i bianconeri avevano un’opzione, ha indotto i dirigenti bianconeri a dare un’accelerata.

La Fiorentina andava accontentata, si sono proposti soldi e un giocatore (Kulusevski), ma per chiudere sono dovuti arrivare alla cifra richiesta da Rocco. Era l’unica strada.

La trattativa è stata lampo, il primo ok c’è stato venerdì scorso, il tutto perfezionato lunedì e siglato dopo con le cifre definitive appena rivelate.

Ora la Juve sta limando i contratti con Vlahovic e il suo procuratore, ma con loro l’accordo di massima c’era da tempo. A Dusan andranno sette milioni più bonus per cinque anni, al procuratore una cifra folle, vicina ai venti milioni. Quindici più bonus raggiungibili.  Anche volendo, un’operazione del genere avrebbe affondato i conti della Fiorentina che, siamo onesti, fatturando soltanto 75 milioni, non può permettersi giocatori di questo livello. E’ la realtà con la quale si deve convivere.

Del resto la tanta elogiata Atalanta non fa così da anni?

Non cresce vendendo e ricomprando giocatori che alla fine rendono ancora di più nell’economia del gioco?

Ora stanno vendendo Gosens all’Inter, ad esempio. L’unica cosa che avrebbe potuto fare la Fiorentina per avere più potere contrattuale era quella di investire sul giocatore e fargli firmare il rinnovo coraggiosamente prima che esplodesse, prima dei ventuno gol. Si sono fidati troppo e Vlahovic ci ha giocato molto. Diciamo anche questo. I video che circolano lo raccontano, la disponibilità presunta del giocatore non è mai coincisa con la disponibilità del suo entourage che per mesi non s’è fatto trovare, ha rinviato appuntamenti con uno scopo ben preciso: non rinnovare. Qualche tempistica è stata sbagliata, forse quando Prandelli gli ha dato la maglia da titolare andava fatto firmare contestualmente, ma è anche vero che all’epoca era un ragazzo di vent’anni e forse la Fiorentina ha pensato di avere tempo. A proposito, domani di anni Vlahovic ne compirà ventidue.

Ma perché ha voluto andare solo e solamente alla Juventus quando avrebbe potuto scegliere le più grandi squadre d’Europa?

Mettendo insieme dichiarazioni di suoi ex dirigenti serbi e di amici, piano piano si capiscono molte cose. Quando un dirigente del Partizan ha rivelato la sorpresa nel vedere l’accordo con la Fiorentina di cinque anni fa, quando già allora il ragazzo avrebbe voluto la Juventus, fa capire che forse gli è stato detto che dopo qualche anno a Firenze alla Juve ci sarebbe andato lo stesso. E anche i suoi amici hanno parlato dell’obiettivo Juve di Vlahovic sicuramente per un motivo molto semplice: Dusan vuol seguire le orme del suo mito Ibrahimovic. Lo svedese è stato lanciato nel grande calcio proprio dalla Juve, più o meno alla sua età, e lui vuole ripercorrerne le tappe. Quando dall’estate scorsa s’era cominciato a parlare di Juve dopo i no all’Atletico e non solo, non sbagliavamo.

Far cambiare idea al ragazzo sarebbe stato difficile e il suo procuratore l’ha accontentato raggiungendo già da mesi un’intesa di massima con i bianconeri, studiando perfino un percorso di maturazione che dopo un altro anno a Firenze l’avrebbe portato a Torino l’estate prossima.

Come detto, l’infortunio di Chiesa e le difficoltà della Juve hanno convinto a fare il colpo ora,  gennaio, anche se a prezzo più alto. In fondo il rischio di perdere i 50 milioni della Champions pe i bianconeri era e resta alto e allora tanto vale dare i soldi alla Fiorentina e prendere i gol che magari ti daranno l’Europa più facilmente. Questo il ragionamento bianconero.

Rocco avrebbe potuto dire no?

Certo e per qualcuno sarebbe diventato un eroe. Ma perdendo Vlahovic a zero fra un anno, rinunciando a ottanta milioni, come avrebbe fatto poi a fare mercato, a far crescere la squadra?

Nel calcio di oggi i soldi della proprietà sono importanti perché sai che al bisogno i soldi ci sono, ma per crescere deve fare degli step graduali e programmare. Il mecenate, ammesso che ci sia, non funziona più.

La Fiorentina è ancora economicamente troppo piccola, sta crescendo, sarebbe stato importante fare lo stadio ad esempio… Discorso lungo e antipatico.

Meglio concentrarsi sul come saranno spesi i soldi di Vlahovic e questo deve stare a cuore più di ogni altra cosa. E’ qui che voglio misurare la passione e l’impegno di Rocco perché per gli ottanta milioni lo promuovo.

Con ottanta milioni e quaranta che arriveranno per Chiesa, si possono fare grandi cose per la squadra e per il bilancio da sistemare.

Se le idee sono chiare e gli operatori di mercato bravi, in mano a un ottimo allenatore, questa squadra potrà crescere ancora parecchio. Anche senza Vlahovic.

E’ chiaro che la perdita tecnica è enorme, soprattutto a gennaio, ma quello che garantiva il serbo potrà arrivare da giocatori più forti in altri reparti.

E comunque Ikonè c’è già e l’attaccante arriverà e, come sapete, si chiama Cabral.

La rosa di nomi era composta anche da Milik e Schick, alla fine s’è deciso di stringere con il brasiliano del Basilea che Burdisso aveva seguito più volte, dall’estate scorsa, e caldeggiato alla società e all’allenatore.

Per Burdisso proprio Cabral è l’attaccante giusto per il calcio di Italiano.

Mi sbilancio: per quello ho visto io, soprattutto in Europa, è forte-forte. Fisicità da simil-Lukaku ma agile, è una “bestia” d’area di rigore con i piedi brasiliani per giocare con i compagni. Bravo anche di testa. Il brasiliano, 23 anni, ha segnato 14 gol con quattro assist in diciotto partite nel campionato svizzero che non è poi così scarso. In Conference League cinque gol in sei partite. Il cartellino dovrebbe costare quindici milioni con tre milioni di bonus, per il giocatore un contratto simile a quello di Ikonè attorno ai due milioni per cinque anni. Si stanno limando i dettagli, mai dire mai, ma il tutto dovrebbe essere chiuso oggi con il giocatore che dovrebbe raggiungere Firenze già domani venerdì.

Si aspetta a fare l’operazione soltanto il deposito della cessione di Vlahovic, parallelamente sarà fatto Cabral.

Questo è il calcio di oggi, i giocatori passano, le società restano. E se sanno fare bene calcio possono regalare soddisfazioni: la Fiorentina ci sta provando e i risultati quest’anno sono arrivati. La botta-Vlahovic andrà ammortizzata, tutti dovranno dare qualcosa in più, speriamo che Cabral si inserisca presto, ma le basi sono buone.