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VLAHOVIC, ECCO TUTTE LE VERE CIFRE FOLLI RICHIESTE DAL GIOCATORE E DAL PROCURATORE. PRIMA PROPOSTA A DICEMBRE. A GIUGNO HA CHIESTO DI ESSERE CEDUTO. VUOLE SEI MILIONI. DOPO SCAMACCA SPUNTA MILIK

di Enzo Bucchioni

Ma cosa è veramente successo fra la Fiorentina e Vlahovic al di là della normale dinamica fra richiesta e offerta per rinnovare il contratto?

Come mai si è arrivati a una rottura così clamorosa?

Abbiamo ricostruito tutta la vicenda cercando di fornire nuovi elementi di valutazione e le cifre che per certi aspetti sembrano folli e fuori dalla realtà economica e forse anche dell’attuale valore del giocatore.

Cominciamo dalla fine, dall’ultima mail del procuratore del giocatore alla Fiorentina. Sapete quanto voleva Dusan?

Cinque milioni per il primo anno del rinnovo, cioè questo. 

Poi per gli altri quattro anni sei milioni a stagione più bonus. 

Inoltre cinque milioni sull’unghia al momento della firma per il procuratore con il mandato esclusivo alla vendita e il dieci per cento sul ricavato dalla vendita. 

La clausola rescissoria? Abbassata a 75 milioni.

Ecco, questo dovrebbe già dare l’idea di quello che è successo e del perché Rocco Commisso abbia deciso di uscire allo scoperto: certe richieste fuori mercato fanno chiaramente capire che non c’è la volontà di firmare il prolungamento nonostante i sorrisi e le belle parole in pubblico del giocatore.

Ma c’è tutto un pregresso che va raccontato per capire che forse fin dall’inizio il giocatore e il suo procuratore avevano in testa di non prolungare.

Tutto inizia da Iachini e dallo scarso utilizzo del giocatore. Siamo a settembre dell’anno scorso. Il procuratore chiede la cessione in prestito al Verona per dare al suo assistito la possibilità di giocare di più. E questa è storia. 

La Fiorentina replica che non se ne parla, che al giocatore tiene molto e che anzi, c’è l’intenzione di prolungare il contratto per dimostrare l’interesse e la considerazione. Arriva Prandelli e Dusan ha la sua occasione, il nuovo allenatore gli dice che sarà titolare per otto gare e la società è d’accordo e, secondo indiscrezioni, la storia del rinnovo comincia proprio a dicembre dell’anno scorso.

La Fiorentina propone a Vlahovic il rinnovo del contratto fino ai cinque anni alzando il compenso dagli attuali ottocento mila euro circa, a 1,3 milioni netti primo anno, duemila il secondo con bonus a salire di circa 500 mila euro a volta. 

La risposta è un rilancio: quando Dusan comincia a segnare il procuratore chiede 3,5 milioni più il 10 per cento sul mandato esclusivo alla cessione. 

La Fiorentina fa la sua proposta: 1,7 milioni a salire. La controreplica è di tre milioni netti, ma senza mai riuscire veramente a trattare. Anzi, con periodi di vuoto per l’assenza del procuratore.

Poi, in primavera, ci sarebbe stato un contatto fra Vlahovic e il direttore generale della Fiorentina Joe Barone nel corso del quale il giocatore avrebbe candidamente detto che, in sostanza, il valore del suo cartellino era molto aumentato e le cifre proposte erano troppo basse.

La Fiorentina non s’è persa d’animo, tiene molto al giocatore che sta esplodendo. Ci tiene soprattutto Rocco che lo coccola e propone 3,5 milioni più bonus da 500 mila euro facilmente raggiungibili. 

La risposta sembra positiva tra sorrisi e amore per Firenze, ma il procuratore chiede contemporaneamente la clausola rescissoria a cinquanta milioni. 

La Fiorentina dice no, è troppo raggiungibile, propone la clausola a 80 milioni e si arriva così, senza riuscire a discutere faccia a faccia per trovare una sintesi, alla fine del campionato con i ventuno gol che lanciano il giocatore.

A quel punto la Fiorentina sospetta (con giusta ragione) che si sia inserita qualche società facendo proposte o addirittura già accordandosi con il giocatore. Perché?

Perché con grande sorpresa, a fine stagione, Vlahovic chiede di essere ceduto.  

Ecco allora, come risposta, la proposta ufficiale fatta dalla Fiorentina all’agente.

A Vlahovic cinque anni di contratto a 3,5 milioni più 500 mila euro di bonus facilmente raggiungibili, clausola a 80 milioni. In più 2,5 milioni per le commissioni.

La replica è: clausola a 60 milioni e quattro milioni immediati di commissioni, più mandato esclusivo alla vendita e dieci per cento dell’importo della cessione. 

Si arriva a Moena. Ricordate il famoso colloquio Barone-Vlahovic filmato da lontano dalle telecamere?

Sembra che a quel punto il dirigente abbia cercato di mettere alle strette il giocatore con domande del tipo “Cosa vuoi di più? Come mai non firmi? Sono tanti soldi”.

La risposta sarebbe stata quasi una confessione: ci sono squadre che offrono di più. 

Mentre più o meno negli stessi giorni il giocatore diceva pubblicamente, se mi propongono il contratto firmo, in realtà la proposta c’era e da diverso tempo.

Come si vede una situazione insostenibile. Con il giocatore che dice di parlare con il procuratore, il procuratore che rimanda la palla al giocatore. In un contatto informale, fra le altre richieste ce ne sarebbe anche una particolare e inaccettabile: dieci per cento sulla vendita a 80 milioni, ottanta per cento sulla cifra eccedente. Un balletto.

E mentre Vlahovic nell’ultima intervista a Dazn spiegava il suo amore per Firenze e come sta bene con la Fiorentina e con Italiano, la società decideva di mettere un’altra proposta nero su bianco.

Eccola: quattro milioni netti quest’anno. Nei prossimi quattro si aggiunge un milione di bonus facilmente raggiungibili. Tre milioni immediati all’agente.

La risposta? Agghiacciante.

Il giocatore avrebbe chiesto cinque milioni il primo anno. Sei per gli altri quattro con un milione di bonus. La clausola a 75 milioni. Dieci per cento sulla vendita. Mandato esclusivo per la cessione al procuratore. E cinque milioni sull’unghia sempre per l’agente.

L’ultima proposta ufficiale, quella finale, di pochi giorni fa della Fiorentina recita invece così:

4 milioni il primo anno, cinque gli altri quattro. Va bene la clausola a 75 milioni, niente commissioni e niente esclusive.

L’ultima mail di risposta, quella che avrebbe fatto decidere Rocco a dire basta, secondo indiscrezioni sarebbe tagliente. Un no secco con tanti ringraziamenti e gli auguri di buona fortuna per la stagione calcistica.

Come si evince, se quello che siamo stati in grado ricostruire secondo indiscrezioni è la verità-vera, non si può non arrivare a una sola conclusione: Vlahovic non vuole firmare. Il sospetto è che se la Fiorentina avesse proposto cinque la richiesta sarebbe salita a sei… e via dicendo.

Ma a tutto c’è un limite perché l’ultima proposta, se fosse stata accettata, per la Fiorentina sarebbe stata un’operazione da una cinquantina di milioni lordi e lo stipendio di Vlahovic il più alto di sempre.

Da qui la decisione di provare a vendere il giocatore a gennaio, o comunque fare programmi diversi per il futuro.

Una storia che potrebbe diventare un giallo se il giocatore dovesse rifiutare un eventuale trasferimento, magari aspettando la società con la quale potrebbe avere già un’intesa secondo quel che dice radio-mercato.

Ha fatto bene la Fiorentina a scegliere la linea dura. Insopportabile l’atteggiamento buonista del giocatore, se voleva andar via bastava dirlo duramente in estate prendendosi le responsabilità. Il tira e molla non è accettabile.

Qualcosa però ha sbagliato anche la Fiorentina e speriamo serva per il futuro. Rocco Commisso ha slanci di generosità, parla spesso di squadra-famiglia e dei suoi giocatori come figli. Il calcio non è così. I giocatori devono dimostrare l’attaccamento sul campo, quando sono fuori sono tutti aziende individuali. Chi più chi meno, ma tutti guardano solo ai loro interessi, spesso caricati anche dagli agenti. Quel giocatore puro nell’immaginario di Rocco fa parte di un calcio romantico che non esiste più.

La Fiorentina, quando ha avuto sentore che il giocatore stava giocando al rialzo per non firmare, avrebbe dovuto mettere una data limite per dire firmi o non firmi. Senza la firma, Vlahovic l’estate scorsa avrebbe dovuto essere ceduto. Nessuna società può dipendere da un giocatore o si deve preoccupare di cosa penseranno i tifosi. Servono programmi e chiarezza, chi non entra nei programmi societari è giusto che vada. Portando “dinero”, ovvio.

Ora il rischio è che ne porti molti meno, ma la storia non è finita. Rocco potrebbe anche decidere di passare alle maniere forti, un anno e mezzo è lungo e forse Vlahovic e il suo procuratore non hanno fatto i conti fino in fondo con l‘orgoglio di questo presidente. Vedremo.

Intanto i dirigenti viola sono al lavoro per andare oltre Vlahovic. Da qualche tempo vi raccontiamo dell’interesse per Scamacca del Sassuolo e di intermediari all’opera per trovare un’intesa. Ma sono anche altre le poste attenzionate, non ultima quella di Milik vecchia fiamma viola, da poco rientrato nel Marsiglia dopo un infortunio. L’idea c’è, i fili sono stati riallacciati e il giocatore polacco, 27 anni, tornerebbe volentieri in Italia. E’ valutato una ventina di milioni, ma la Fiorentina investirà subito quello che arriverà a gennaio o a giugno dalla cessione di Vlahovic. A meno che il giocatore non pensi di liberarsi a zero nel giugno del 2023: sarebbe un anno e mezzo durissimo.