VLAHOVIC ORA VALE 100 MILIONI. ECCO COME SARÀ IL NUOVO CONTRATTO. RESTA SOLO CON UNA GRANDE FIORENTINA. CINQUE ANNI CON CLAUSOLA. CORI RAZZISTI: ORA BASTA. LA STATUA VA FATTA A ITALIANO: COSA HA CAMBIATO NELLE REGOLE E NEL GIOCO
Vlahovic, sempre Vlahovic, fortissimamente Vlahovic. Ormai non c’è partita che non siano presenti sugli spalti in maniera ufficiale o in incognito, osservatori di tutte le squadre più forti d’Europa, dal Real Madrid al City, dal Bayern al Psg. Sono decine le relazioni già recapitate sui tavoli dei direttori di queste e di altre società con le radiografie delle sue partite, i tiri, i movimenti, le capacità tecniche, ma anche caratteriali, il colpo di testa, l’essere in partita, l’essere determinante.
Le relazioni sono tutte ottime, ovvio, con raccomandazioni di acquisto immediato. Per quello che è dato sapere non ci sono voti negativi in nessuna delle caselle delle schede da compilare. Mi risulta che alcune di queste società abbiano chiesto anche rapporti dettagliati sui comportamenti e sulle abitudini, sugli allenamenti e sulla vita privata. Questo perché Vlahovic è l’attaccante che tutti vogliono e che in molti stanno pensando di comprare prima possibile. I suoi numeri sono impressionanti e accompagnano le relazioni tecniche.
Lo abbiamo detto tante volte, ma i dati lo confermano, Vlahovic è dopo Haaland l’attaccante giovane più forte d’Europa con grandi margini di crescita e una fame, una rabbia, la voglia feroce di sfondare, che il norvegese, ad esempio, non ha.
Oggi Vlahovic vale fra gli ottanta e i cento milioni e su queste cifre si dovrà ragionare e ci si dovrà confrontare in futuro. Con Italiano ha fatto un balzo in avanti notevole, ha imparato a giocare con la squadra e per la squadra, è diventato il regista della manovra offensiva. Tutto questo unito alla maturità del ragazzo che per i concetti che esprime e i comportamenti, dimostra molto di più dei suoi 21 anni.
Questo fenomeno ce l’ha la Fiorentina. Logico che la Viola stia lavorando da mesi, anche se con qualche ritardo iniziale, per rinnovargli il contratto in scadenza nel 2023.
Non è facile, ma le dichiarazioni di sabato scorso di Joe Barone, dell’allenatore Italiano e dello stesso Vlahovic, sono state tutte di segno positivo, c’è la convinzione che la firma potrebbe arrivare nel giro di qualche settimana con rinnovo di cinque anni, massimo consentito, quindi fino alla stagione 2025-2026.
Rocco, diamogli i meriti, è stato bravo a voler tenere Vlahovic a tutti i costi, a convincere il ragazzo che questa sarebbe stata la scelta migliore anche per lui.
In fondo è convenuto a tutti continuare a parlarsi e restare a Firenze senza affrettare la cessione.
Vlahovic è rimasto perché sa che comunque il suo futuro è ancora tutto da scrivere e un anno in questa dimensione può fare soltanto bene alla sua crescita e alla sua maturazione.
Rocco non ha voluto vendere perché sa che Vlahovic è troppo importante per il rilancio della Fiorentina, ma anche perché il valore del giocatore è comunque destinato a salire.
E’ vero che calcisticamente parlando a certe cifre le cessioni in generale andrebbero fatte, soprattutto se il contratto non è così lungo, ma la Fiorentina ha preferito un margine di rischio, ha tenuto aperto il rapporto con il ragazzo e i suoi procuratori e ha capito che non voleva aspettare il parametro zero, con la convinzione che prima o poi la firma sul contratto sarebbe arrivata.
E firmarlo conviene a tutti.
Il giocatore guadagnerà molto, ma molto di più. Dai circa novecento mila euro (con i premi) di oggi, al momento della firma salirà a quattro milioni con ulteriori scatti, bonus e parametri che dovrebbero portarlo presto oltre i cinque milioni.
Sul contratto ci sarà una clausola rescissoria che comunque lo potrà liberare se deciderà di andare via da Firenze.
E questo, si dice, dovrebbe essere l’ultimo scoglio nella discussione.
La Fiorentina sta puntando a una clausola alta, vicino al valore di mercato del giocatore, appunto sugli ottanta milioni. I manager di Vlahovic pensano invece a non più di sessanta per liberarsi più agevolmente. Un’intesa si troverà magari inserendo nel contratto la clausola più alta, ma legandola ad altri variabili che possano alla fine accontentare tutti. Lavoro diplomatico e pratico non semplice, oggi scrivere il contratto di un calciatore è un’autentica impresa.
Ma ci sono possibilità che una volta firmato il contratto il giocatore resti davvero alla Fiorentina?
A una domanda del genere sono sicuro che oggi non potrebbe rispondere neppure il ragazzo.
Il discorso non è economico, come detto la Fiorentina sta cercando di accontentarlo e di equipararsi alle società che l’hanno contattato, ma soprattutto tecnico.
Vlahovic ha un’ambizione smisurata e non lo nasconde. Si immagina pallone d’oro, scarpa d’oro, vuole la bacheca piena di trofei e tutto questo Firenze non glielo può offrire.
Se Vlahovic dovesse continuare il suo percorso con questo ritmo e la crescita sarà ancora così tumultuosa come tutti si augurano, è chiaro che l’estate prossima ci sarà la fila per pagare la clausola anche se sarà di ottanta milioni.
Mi lascio comunque aperta l’ipotesi che quest’anno i viola facciano un grande campionato e le premesse ci sono, che Vlahovic si diverta e si senta comunque realizzato.
Se Rocco dovesse decidere di rilanciare, di fare una grande squadra per puntare alla Champions, per l’attaccamento che il serbo ha mostrato a Firenze, magari potrebbe decidere di restare per un’altra stagione o più. Chissà…
Ieri ha postato la foto con Batistuta e se è vero che erano altri tempi, ha comunque un grande fascino essere il re di Firenze e dei fiorentini come successo a Bati.
Aspettiamo dunque la firma su questo contratto che darebbe più forza alla Fiorentina e per il futuro potrebbe garantire comunque una cifra molto importante.
E godiamoci intanto le prestazioni di Vlahovic. Questo deve essere l’approccio dei tifosi.
Intanto è un giocatore della Fiorentina, trascina la Viola, uno così con il gioco di Italiano, con i suoi gol, potrebbe anche spalancare le porte dell’Europa.
Vlahovic da godere, dunque.
Ma anche da sostenere. I cori sentiti nitidamente sabato sera allo stadio di Bergamo sono inaccettabili. E non parliamo di goliardia, ma di razzismo. Bene ha fatto la Fiorentina a denunciare l’accaduto, ora mi aspetto la presa di posizione del giudice sportivo se nel referto c’è traccia dei fatti, o un’inchiesta della giustizia sportiva che punisca duramente i responsabili e coinvolga l’Atalanta alla ricerca di comportamenti civili. Gli stadi sono stati appena riaperti e le bestie degli spalti hanno già battuto diversi colpi. Purtroppo.
I colpi li ha battuti anche la Fiorentina, ma sul campo. Dopo cinque anni ha battuto l’Atalanta e tutto il merito va a Vincenzo Italiano che ha trasformato prima la mentalità e poi il gioco di questa squadra. Per la seconda partita consecutiva la Fiorentina vince partendo con dieci giocatori dell’anno scorso, quelli che hanno rischiato la retrocessione. E’ l’ennesima dimostrazione che quello che scrivevamo e dicevamo l’anno scorso era la realtà. Quella Fiorentina non era male, ma non aveva un gioco, una personalità, un’anima.
Sono felice che Rocco mi abbia indicato come responsabile dell’esonero di Iachini anche se non sono mai stato un dirigente della Fiorentina e mai lo sarò, perché quello era un calcio vecchio che non piace più ai giocatori per primi, che non produce risultati.
Serviva la svolta e chi mi segue ricorderà di sicuro le volte che ho scritto mesi e mesi fa “andate a prendere Italiano dallo Spezia e fate un progetto di calcio”. Non ho e non voglio meriti, per carità, si parla di pallone, ma lo scrivo solo per rimarcare che quando c’è un progetto, un’idea di calcio, ci si crede e si lavora tutti nella stessa direzione, i risultati prima o poi arrivano. E la statua a Iachini che avrebbe voluto Rocco facciamogliela pure per l’attaccamento al viola e alla città, ma solo per questo.
E’ evidente che Italiano abbia un altro passo, altre idee, altre regole. Non avevo dubbi, ho scritto più volte che ho seguito il suo lavoro e mi aveva entusiasmato. Mi ha comunque stupito la rapidità (meno di due mesi di lavoro) con la quale ha fatto capire prima e accettare poi, le sue idee al gruppo. Questa squadra gioca con la rabbia e con il sorriso, si diverte, vuole stupire giocando un calcio propositivo e coraggioso. Per ora c’è riuscita alla grande e può soltanto migliorare con Gonzalez, Torreira, Odriozola, Nastasic e la crescita di tutti nel gioco d’assieme. Ma sono cambiate anche le regole, Italiano non guarda in faccia nessuno, premia chi merita, punirà se sarà necessario. Il gruppo viene prima dei singoli e la dimostrazione c’è già stata. Italiano lavora duramente, in maniera quasi maniacale (lo dico con simpatia) e chi lo segue farà grandi cose.
Anche la mentalità è cambiata, come vi avevo raccontato prima, Italiano a Bergamo è andato per vincere e lo farà in tutti gli stadi, in tutte le partite. Poi non sempre andrà bene, ovvio, ma questa deve essere la mentalità. Asticella più alta partita per partita con un unico obiettivo: il lavoro.
Poi i conti si faranno, gli obiettivi si fisseranno, ma su questa base si potrà costruire una squadra divertente, di personalità, capace di rendere orgogliosi i tifosi. Una straordinaria inversione di tendenza e ora spero sia chiaro il mio moderato ottimismo di questa estate: in società hanno capito gli errori del passato e questo è un merito. Adesso si ragiona di calcio. In pochi mesi sono cambiate in meglio molte cose, anche la comunicazione. Non era logico far parlare Rocco sempre e dappertutto come avevamo sottolineato, le parole vanno maneggiate con cura e servono i momenti giusti per essere efficaci. Ora si parla molto meno e si lavora dietro le quinte con coesione, anche questo traspare. Le due mani adesso funzionano, una per il Viola Park, l’altra per il calcio.
Ovviamente siamo all’inizio, le difficoltà ci saranno, testa bassa e pedalare è uno slogan che comunque va sempre bene. Non servono i proclami, non ascoltate le sirene e il club dell’Hamburger che torna a leccare, non parlate di Champions, pensate soltanto alla maniera di Italiano: ogni minuto è buono per imparare, migliorare, lavorare e fare. Il resto, se verrà, sarà una piacevole conseguenza.