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VLAHOVIC, UN TRAGICO ERRORE DI VALUTAZIONE: ORA UN GRANDE CENTRAVANTI. FIRENZE E L’INVASIONE DI STRUZZI

di Leonardo Petri

Il tempismo è l'essenza della vita. Per questo un'azione potenzialmente giusta se fatta in tempi sbagliati diventa essa stessa sbagliata. Ed è questo il caso riguardante le dichiarazioni di Rocco Commisso su Dusan Vlahovic. Sarebbe dovuta essere l'estate scorsa il momento delle decisioni, delle azioni, dei rilanci, delle risposte e, alla fine, della cessione di Vlahovic. Iniziare la stagione senza la firma del giocatore equivaleva a condannarsi ad un rischio enorme, alla destabilizzazione quotidiana. Era scontato ed è scontato che se Vlahovic non avesse firmato ad agosto non avrebbe firmato a settembre. È stato fatto, nella migliore delle ipotesi, un tragico errore di valutazione.

E quindi? Non mi interessa oggi disquisire su quanto i calciatori siano mercenari o su quanto il calcio sia cambiato o su quanto le società siano ostaggio dei procuratori. Fatelo voi, se volete. Per me è tempo perso e se c'è una cosa che oggi la Fiorentina non ha è il tempo. A me interessa da sempre il bene della Fiorentina. E quale sarebbe stato oggi il bene della Fiorentina? Arrivare almeno a gennaio, sistemare la squadra, prendere un ottimo esterno, trovare un buon sostituto di Dusan e cercare un tacito accordo con il giocatore e il suo staff. Tu segni, ci aiuti a coltivare il sogno che stiamo vivendo insieme e a giugno te ne vai dove vuoi portandoci più soldi possibili. Oltretutto l'artefice dell'attuale miracolo, Vincenzo Italiano, alla vigilia del Napoli aveva espressamente chiesto di abbassare i toni sul caso, per permettere a tutti di pensare solo al calcio. Si, buonanotte.

Di più. Cosa fa Commisso? Annuncia il definitivo mancato rinnovo e l'intenzione, come conseguenza diretta, di venderlo quanto prima. Ci rendiamo conto di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando del club quinto in classifica che dichiara al mondo di dovere vendere il proprio migliore calciatore quanto prima, un duemila che fino a ieri paragonavano addirittura a Haaland. Un problema gigantesco perché questo colpo di scena cambia completamente i piani viola a breve termine, obbliga la società a trovare un grande centravanti immediatamente e, possibilmente, ad utilizzare i quaranta milioni promessi a Vlahovic per un altro giocatore.

La situazione di debolezza è estrema. Lo è perché in due anni non si è riusciti a trovare un sostituto del centravanti titolare. E non lo si è trovato perché sono stati sbagliati ben quattro attaccanti: Pedro, Cutrone, Kouame e Kokorin. Ma tutto questo si sarebbe potuto evitare se non ci fossero stati così tanti struzzi. Un'invasione di struzzi. A Moena era già evidente che Vlahovic non avrebbe firmato ma in troppi hanno scelto di accettare a scatola chiusa la versione unilaterale della società. Come dimenticare un'estate trascorsa a parlare del rilancio di chiunque e a commentare una foto di Barone e di Vlahovic in piedi, uno di fronte all'altro. Ormai a Firenze chi ha un'opinione è un pericoloso sovversivo da gettare in pasto ai social e alla gente. La gente. Parliamone. Club e Media ormai si preoccupano più dell'opinione della fantomatica gente che delle cose giuste da fare per il bene della Fiorentina. E allora mi sorge l'obbligo di ricordarvi, cari amici, esimi opinionisti, sostenitori appassionati, fini intenditori e grandi penne viola che la gente, tra Gesù e Barabba, scelse Barabba.