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ZANIOLO AFFARE AVVIATO, VUOLE FIRENZE. IL TOTTENHAM SPINGE, KAYODE PUÒ PARTIRE. DEPAY DIFFICILE, CHOLITO POSSIBILE. RETEGUI E LUCCA RESTANO NEI RADAR. VRANCKX PISTA CALDA, BRESCIANINI COSTA

di Mario Tenerani

Molti fronti aperti, nessuna certezza. Ma qualcosa si muove. Zaniolo ha detto sì, vuole tornare a Firenze. Se n’era andato in polemica quando era un ragazzino del settore giovanile perché aveva poco spazio. Ancora non era esploso fisicamente, la società di allora non fece la guerra per trattenerlo. Era il 2016 e il figlio d’arte si accasò prima all’Entella e dopo in una Primavera fortissima dell’Inter. A posteriori fu un errore quello della Fiorentina, certamente. Uno sbaglio però nel quale prima o poi incappano tutti i vivai. I giovani si perdono, ma si strappano anche alla concorrenza, come Kayode ad esempio sul quale la Juve sorvolò colpevolmente. Ma del terzino parleremo dopo. 

Il passato ormai è archiviato, Zaniolo ha una gran voglia di tornare in Italia, l’idea-Fiorentina lo intriga e questo non è poco. C’è da accordarsi col Galatasaray. Due ipotesi sul piatto: uno scambio con Amrabat che vanta estimatori sul Bosforo oppure cessione dell’olandese-marocchino al Manchester, con un riscatto intorno ai 20 milioni (che però potrebbe essere trattabile) e con quei denari finanziare l’affare Zaniolo. La sensazione è che alla fine l’ex giallorosso si rimetterà la maglia viola sulla pelle. 

Il giocatore si conosce bene: tra i pregi fisico e tecnica, può fare il trequartista o l’esterno, con alle spalle una bella esperienza internazionale. Tra i limiti si trovano gli infortuni del passato, dai quali sembra essersi però ripreso perfettamente e una scarsa vena realizzativa, vero tallone d’Achille per uno che gioca cosi’ avanzato. In questa stagione in 40 gare complessive in Inghilterra solo 3 gol e in carriera l’anno migliore fu a Roma nel 19/20 quando in 26 partite realizzò 6 reti. Se fosse stato in forma sarebbe stato uno dei titolari di Spalletti all’Europeo, ma a 29 giorni dall’inizio della competizione continentale si è rotto il piede nell’ultima partita di campionato contro il Liverpool (lui era in prestito all’Aston Villa). 

Zaniolo rappresenta, al netto di qualche incognita, una bella operazione per la Fiorentina, mentre il pressing del Tottenham su Kayode può trasformarsi in un incubo per i sostenitori viola. Gli inglesi fanno sul serio e hanno possibilità economiche di rilievo. Sono partiti da 40 milioni e per adesso la Fiorentina ha resistito, ma se dovessero spingersi oltre il quadro potrebbe cambiare repentinamente. In un codice del calcio non scritto, ma sempre valido, è vietato vendere un prodotto del settore giovanile tanto giovane (classe 2004) quanto affermato. Sappiamo, però, che le cessioni eccellenti fanno parte del Dna del club di Commisso: Chiesa e Vlahovic fanno cassazione al riguardo. E soprattutto risuonano ancora nelle orecchie le considerazioni del presidente viola nella conferenza stampa del 10 giugno 2023, appena 3 giorni dopo la sconfitta di Praga nella finale di Conference League contro il West Ham, quando spiegando con malcelato orgoglio la bontà dell’affare Chiesa-Vlahovic, “venduti per 135 milioni”, rispetto addirittura al rendimento della coppia Jovic-Cabral (“loro ne hanno fatti 15 di gol in due, i nostri 28”), esclamò: “Se potessi fare questi cambi sul mercato li farei tutti i giorni…”. Insomma, un’ode alla plusvalenza pesante e costante. E un monito: tutti sono sul mercato, bastano rendano entrate auree. Ecco, riprendendo quel concetto, l’offensiva del Tottenham potrebbe diventare pericolosissima per i tifosi viola e benedetta, invece, per la casse della società di Commisso. Punti di vista molto distanti… 

Capitolo attaccante, il più delicato per i dirigenti viola. Sono alla disperata ricerca di un centravanti in grado di sanare dopo due anni e mezzo la partenza di Vlahovic che, se sul piano economico è stata un “capolavoro” (citazione sempre del presidente viola), su quello squisitamente tecnico è stata una Caporetto. Il nome di Depay ha acceso il testosterone dei tifosi, l’olandese non si critica anche se nell’ultima stagione di gol ne ha fatti pochi. In totale 5 in 23 gare nella Liga con l’Atletico Madrid, quindi 1 in Champions in 3 presenze e infine 3 in 5 confronti di Coppa del Re. Non è una punta centrale pura però sa fare anche quel ruolo: il suo talento, è acclarato. A 30 anni può ancora dare molto. E’ libero, ma l’ingaggio è molto alto (4 milioni) e questo potrebbe diventare un ostacolo. Tra l’altro l’input della proprietà viola è quello di abbassare il monte stipendi. Altrimenti Giovanni Simeone, attaccante del Napoli che lasciò la Fiorentina proprio nel 2019 quando arrivò Commisso. Sarebbe un clamoroso ritorno: il Cholito è possibile, ma non nelle cifre. Il Napoli chiede 15 milioni, a Firenze vorrebbero spendere meno. Giovanni ha trovato moglie nel meraviglioso territorio fiorentino e la destinazione dovrebbe essere gradita. Restano, intanto, nei radar viola Retegui e Lucca. L’aspetto curioso è che Conte per il Napoli, come ruolo di riserva, se davvero se ne andrà Simeone, cerca Lucca o Pinamonti, obiettivi della Fiorentina

A centrocampo la società viola deve darsi molto da fare perché come minimo mancano due pedine, viste l’emorragia creatasi dopo diverse partenze. Il primo della lista è Aster Vranckx, nazionale belga, ex Milan, adesso al Wolfsburg: costa sui 7 milioni e il rapporto qualità-prezzo sembra il prototipo ideale per le esigenze della Fiorentina. Mentre per ora è fuori budget Brescianini del Frosinone che vale 12 milioni. La cifra è alta anche perché metà dell’incasso finirà al Milan. 

La Fiorentina deve trovare rinforzi in difesa e in porta dove Terracciano ha bisogno di un’alternativa all’altezza. Senza dimenticare i giocatori di fascia. C’è tanto da lavorare e da qualche parte si dovrà pure cominciare.