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ZARATE, UNA MAGIA FONDAMENTALE NELLA CORSA CHAMPIONS: VIOLA SEMPRE TERZI. POCA FIORENTINA, SOLO CARATTERE. RIPARTIRE DA QUESTO GOL PER RITROVARE IL GIOCO. IL MERCATO NON SODDISFA, MA ORA TUTTI UNITI PER L’OBIETTIVO. SOUSA, BASTA POLEMICHE

di Enzo Bucchioni

Il biglietto da visita di Zarate non è niente male. Il suo gol è bellissimo, figlio di un piede sensibile di una tecnica sopraffina, ma è soprattutto il gol che fa vincere alla Fiorentina una partita che si stava stancamente trascinando verso un pareggio disastroso. E invece, proprio questo gol e questa vittoria hanno tutta l’aria di essere un momento di straordinaria resurrezione, forse un episodio fondamentale per l’intera stagione viola.

Restare al terzo posto, fare argine alle difficoltà evidenti, resistere dall’assalto dell’Inter e al ritorno della Roma e del Milan, mi fa dire che da oggi può ricominciare un altro campionato e la Fiorentina può riprendere il cammino con nuove energie.

Il calcio è questo, ha i suoi riti, le sue scadenze, i suoi snodi, i suoi momenti. Vanno interpretati. E questa vittoria nei secondi finali, figlia di un’invenzione, è qualcosa di straordinariamente positivo, quasi un messaggio. Pensate a cosa sarebbe successo se invece la Fiorentina non avesse vinto,  sarebbe stata scavalcata dall’Inter, risucchiata dai giallorossi, una botta psicologicamente irrimediabile, l’inizio di un lento, inesorabile scivolamento verso posizioni meno nobili.

Meglio non pensarci, il pericolo è stato sventato dalla voglia e dal carattere di una squadra in un momento di difficoltà, ma che crede ancora fermamente e fortemente in quello che fa e alle possibilità che ha di restare in alto fino alla fine.

Il segnale è chiaro, la Fiorentina non molla nonostante le difficoltà fisiche, il momento di forma scadente e di poco gioco, le squalifiche e gli infortuni. Il tutto condito dalle polemiche per il mercato che di sicuro non hanno fatto bene.

Il fatto che a risultare decisivo sia stato Zarate, proprio uno dei nuovi acquisti, di sicuro non entusiasmanti, va letto anche questo come un altro segnale del Destino. Se tutte e cinque gli acquisti di gennaio dovessero rendere al massimo delle loro possibilità, la Fiorentina potrebbe anche riuscire a mascherare un mercato sicuramente non adeguato per il ruolo, il momento e la posizione in classifica. Vedremo.

Ma intanto se Zarate torna a fare lo Zarate, se Tello torna quello del Barcellona..se..se…se…. Può ancora succedere di tutto.

Intanto prendiamoci questo Zarate doc e questa vittoria fondamentale, ma sofferta. La Fiorentina non gioca più con la scioltezza  e la fluidità di prima di Natale. Manca velocità, manca compattezza.

Il gol dopo appena due minuti poteva essere la chiave per vincere facile, magari facendo scoprire il Carpi e colpendo in contropiede. Ma la Fiorentina si è disunita presto, lasciando spazi, allungandosi. Ha preso anche un gol incredibile figlio di un altro errore difensivo, questa volta di Tomovic, in collaborazione con Tatarusanu. Ma come si fa a far ripartire l’azione da uno con i piedi di Tomovic e per di più pressato? Questo chiedo al portiere. Al difensore non chiedo niente, Tomovic è questo, prendere o lasciare.

Ma gli errori sono stati tanti, di tutti, in fase di costruzione e in fase difensiva. Tello, un altro dei nuovi, ha fatto cose buone e altre meno, deve giocare per ritrovare velocità. Forse non si può chiedergli di fare tutta la fascia, è un attaccante.

Tornando alla partita, il Carpi si è pure divorato un paio di palle gol velenose concesse da una fase difensiva viola precaria.

Comunque qualcosa di meglio ho visto rispetto alle gare con il Milan e il Genoa. Qualche giocatore sembra più mobile, meno imballato. La corsa, in generale, sembra più fluida e la squadra meno cotta. Speriamo sia l’inizio di un’inversione di tendenza. Si sente sempre la mancanza di un compagno per Vecino, visto che lo straordinario Borja è adattato in quel ruolo. Manca la corsa di Alonso. Manca soprattutto quel Kalinic devastante del girone d’andata. Serve parecchio lavoro, soprattutto sui nuovi che servono non fosse altro per portare energie.

Questo chiedo a Sousa. Basta polemiche, basta frasi sibilline contro la società. Per certi versi ha ragione, per sfruttare l’occasione servivano giocatori più importanti, si doveva rischiare, investire di più. Ma ormai è andata, inutile cercare alibi e dare giustificazioni a chicchesia.

Bene o male questa è la Fiorentina che ADV gli ha consegnato, il buon allenatore deve stare zitto, lavorare duro e far rendere al meglio tutti i giocatori a disposizione. Proprio questo Sousa ha fatto per tanti mesi, deve tornare a farlo con umiltà, intensità e in sintonia con la società. Se questa squadra è terza di sicuro è merito suo e dei giocatori, ma sia lui che i giocatori sono stati scelti dalla società. Allora bocca chiusa, lavoro e silenzio.

Sousa dimostri di essere quel vincente che noi crediamo sia e ricordi che vincere o provare a vincere in una piazza come Firenze, con una squadra che sicuramente sta facendo di più delle sue potenzialità tecniche ed economiche, è una soddisfazione più grande.

Nel ragionamento coinvolgo anche i tifosi. Non entro nel merito, mi sono già espresso, anche secondo me in questa occasione si poteva fare di più sul mercato, ma le polemiche anche se sono dirette verso la proprietà, tolgono comunque serenità a tutti.

Prendiamoci cinque mesi sabbatici, da oggi alla fine del campionato, tutti a remare verso una sola direzione e verso un sogno ancora possibile. Compatti. Quasi sicuramente non sarà scudetto, ma centrare la Champions sarebbe comunque qualcosa di importantissimo nella crescita del club e del movimento viola. I conti si faranno alla fine sperando magari che con il lavoro, qualche magia o congiunzione astrale anche un Benalouane qualsiasi possa diventare quel giocatore che avremmo voluto. Chissà!. Nel calcio di scontato non c’è mai niente.