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ACCARDI A FV: "RISCATTI COME TORREIRA LI DISCUTI MESI PRIMA. ORA FIDUCIA AD AMRABAT"

di Dimitri Conti

La questione del mancato riscatto di Lucas Torreira tiene banco in questi giorni post-campionato della Fiorentina. Con l'avvicinamento all'inizio del calciomercato nel suo vivo, abbiamo affrontato il tema del futuro del centrocampista di proprietà dei Gunners, e non solo, intervistando in esclusiva il procuratore Giuseppe Accardi, che non usa giri di parole: "Se non lo tengono, perdono parecchio. Ha già dimostrato il suo valore in Italia, d'altronde. Però esistono dinamiche che, se non sei dentro, non riesci a capire e valutare".

Cosa intende?
"Riscatti come questo si discutono mesi prima, non puoi neanche concludere l'operazione se non hai già pronto il contratto pluriennale che partirà al momento dell'esercizio dell'opzione. Posso ipotizzare che sia stato sottoscritto un certo tipo di accordo che oggi non va più bene".

Non va più bene a chi? Perché se il contratto è già pronto, sembra la Fiorentina ad avere il pallino in mano.
"Lo sconto richiesto all'Arsenal può starci, ormai è diventata una prassi un po' per tutti. Però mi viene da pensare che, dopo essere arrivato in Italia con tutto l'interesse a farlo e aver sfruttato l'occasione, abbia ora qualche campana che fischia all'orecchio. Magari è lì che è scoppiato il casino, portando la società a valutare se convenga riscattare un giocatore che poi, in un futuro, potrebbe portare problemi. Documenti alla mano, nulla può essere cambiato. Casomai può essere successo che qualcuno, una parte o l'altra, abbia usato la sua parola in più per portare benefici a se stesso. Può anche darsi che la società non voglia spendere quei 15 milioni... Sicuramente stanno riflettendo molto, sono subentrati vari fattori. E giù di accuse".

Pensa che il suo sostituto naturale sia già in casa? Può essere Amrabat?
"Per me sì, Amrabat può prendere il posto di Torreira: quando i giocatori dimostrano di avere qualità bisogna dar loro fiducia. Guardate il Milan che coraggio: hanno lavorato bene, riuscendo a vincere lo Scudetto grazie alla competenza. Il coraggio è ciò che serve nel calcio, qui ne abbiamo poco".

Tra i vari obiettivi per la porta viola, chi sceglierebbe?
"Vicario. Quest'anno mi ha dato la sensazione di essere pronto e per me merita un investimento, anche da 12-13 milioni di euro. Ricordiamoci che fare il portiere all'Empoli è molto più difficile che in un club importante. Sollecitazioni e attenzione sono differenti".

Belotti può essere il nome giusto per l'attacco della Fiorentina?
"Con un allenatore come Italiano, sì. Ha tutte quelle caratteristiche che lui vuole dall'attaccante delle sue squadre: attacca la profondità, ci mette il cuore ed è un gran lavoratore. Negli ultimi anni è diventato anche un leader, è l'ideale per un tecnico del genere: non è bello da vedere ma pratico, sa come si segna. Può aiutare a superare l'addio a Vlahovic. Sul serbo però dico che quando ci sono così tanti soldi da prendere, nel calcio, lo fai. Ricordo che anni fa c'era una squadra disposta a pagare Milinkovic-Savic l'iradiddio ma poi la Lazio l'ha tenuto e oggi certe valutazioni non tornano".