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AG. GHIDOTTI A FV, DETTO NO A BIG ED ESTERO: VIOLA FINO AL 2022. ORA PIÙ PERSONALITÀ

di Andrea Giannattasio

Su Instagram Alban Lafont (non certo l’ultimo arrivato) lo ha ribattezzato “Air-ghidotti. Di fatto uno in grado di volare da una parte all’altra, in business class verrebbe da aggiungere. I compagni di squadra invece lo hanno invece eletto come il loro muro, postando sotto una foto che lo ritrae in acrobazia una serie di portoni rigorosamente chiusi. Il momento che sta vivendo Simone Ghidotti, del resto, è di altissimo livello, visto che il portierino classe 2000 non solo ha portato in dote alla Primavera tantissimi punti (ieri a Sesto San Giovanni è stato l’assoluto protagonista della vittoria contro l’Inter in semifinale di Coppa) ma è diventato un punto di riferimento anche per Stefano Pioli, che spesso lo ha aggregato alla prima squadra. “Habla poco y trabaja” è il suo motto: verrebbe da dire che lo sta mettendo in pratica davvero alla lettera. Per parlare di questo, Firenzeviola.it ha interpellato il manager di Ghidotti, Dino Zampacorta, che si è così espresso in merito:

Zampacorta, il momento di Simone è estremamente positivo: anche ieri ha salvato il risultato in più occasioni…
“Sono molto soddisfatto di quello che è il suo rendimento ma se vuole diventare un portiere vero e non uno d’albergo deve e puo’ fare di più (ride, ndr). Simone è un bravissimo portiere oltre che un ragazzo perbene serio ed educatissimo, ma deve essere più smaliziato, come amo dire io più “figlio di p…”, ovviamente nel senso buono della parola. Prendiamo ad esempio l’errore che fece al Viareggio in finale con l’Inter nonostante abbia subito un piccolo fallo: con un approccio più cattivo, piu’ smaliziato non avrebbe mai sbagliato”.

Da questa estate Pioli ha deciso di aggregarlo alla prima squadra: immagino che anche lei lo abbia visto cresciuto.
“Sicuramente Ghidotti a livello caratteriale è cresciuto molto: stare coi grandi lo ha aiutato e sotto l’aspetto caratteriale è cresciuto davvero molto.  Di comune accordo con la Fiorentina, però, abbiamo deciso di rimandarlo in Primavera invece di tenerlo sempre con i grandi: giocare è troppo importante per un giocatore in evoluzione fisica come lui”. 

Ieri Ghidotti ha impressionato per la sua reattività: crede che sia davvero questa il suo punto di forza?

“Per la struttura fisica che ha certamente ha una reattività davvero elevata. I portieri sono di due tipi: o alla Peruzzi, quindi bassi e muscolarmente ben dotati, o longilinei. Lui fa ovviamente parte della seconda categoria e può ancora migliorare tanto. Va solo perfezionato: deve solo lavorare, diventare più scafato, più cattivo.

Le ha mai confessato a quale portiere sogna di poter assomigliare un giorno?
“Simone deve essere se stesso e penso proprio che sotto questo aspetto abbia le idee molto chiare. Qualche tempo fa gli chiesi chi fosse il suo idolo e lui mi rispose: “Simone Ghidotti”. Adesso sta a lui dimostrare tutti i suoi mezzi, perché ha carattere e tutte le giuste potenzialità per dimostrare quanto può valere”.

Avete già iniziato a parlare con la Fiorentina di rinnovo?
“Noi, inclusa la sua famiglia, siamo molto grati al club viola perché ha deciso di puntare su Simone quando aveva appena 14 anni: lo ha messo in condizione di mostrare tutte le sue qualità per cui siamo riconoscenti al lavoro che è stato svolto su di lui. Non le nascondo che in estate abbiamo avuto molte offerte sul conto di Ghidotti, un classe 2000 ed in scadenza di contratto, sia da top club italiani sia da club esteri,  ma abbiamo scelto di rinnovare per altri tre anni con la Fiorentina poco tempo fa, ovvero fino al 2022. Non abbiamo avuto alcun tentennamento anche a fronte di offerte molto allettanti da altre parti. E Simone è molto felice di questa scelta”.