ALBERTOSI A FV, STOPPARE LA A, COSÌ TORNEO FALSATO. CHE RICORDO LA COPPA DELLA COPPE
Cinquantanove anni fa la Fiorentina vinceva la prima edizione della Coppa delle Coppe, lo faceva grazie ad una squadra formidabile guidata dal tecnico ungherese Nándor Hidegkuti. Tant'è che il soprannome di "Leoni di Ibrox" (dal nome dello stadio dei Rangers dove si disputò la finale di andata). Chi compì dei veri e propri miracoli tra i pali fu proprio Enrico Albertosi, che in esclusiva a FirenzeViola.it, ha ricordato quell'evento a distanza di quasi sessnt'anni: "È stata la mia prima vittoria importante nella mia carriera da giocatore. Era il mio secondo anno in viola, non facevo il titolare perché al mio posto giocava Sarti. Solo che a lui di sera non piaceva giocare e di conseguenza la maggior parte delle partite di coppa le giocavo io. Abbiamo vinto in trasferta 2-0, e io parai anche un calcio di rigore. Mi ricordo che in quella partita giocai davvero bene. Loro ci avevano messo in difficoltà e attaccavano continuamente. Riuscimmo a fare due gol in contropiede e a vincere la partita. Nella partita di ritorno in casa fu un trionfo: anche lì vincemmo 2-1. Quando ci hanno consegnato la coppa è stato incredibile. Ce l’ho ancora in mente, non posso scordarmelo”.
Aneddoti di quell’annata? "Non giocavo tanto in campionato. Avevo possibilità di fare qualche minuto soltanto quando Sarti si infortunava. Ho fatto la riserva per quattro anni, quasi cinque. Ai miei tempi veniva preferito un portieri più esperto come era lui, che un portiere giovane alle prime armi come ero io. Ma nonostante tutto feci qualche presenze e giocavo in Nazionale. Con la Fiorentina feci tante presenze nelle partite di Coppa Italia e in Coppa delle Coppe che erano altrettanto importanti".
Giusto che il campionato riparta? "Secondo me non è giusto che il campionato riparta. Andava stoppato precedentemente. Non mi sembra corretto, anche perché a mio avviso diventa un campionato falsato. Non si sa ancora se eventualmente ci siano i play off e giocare a luglio e ad agosto sarà molto complicato per i giocatori. Non condivido assolutamente la decisione di far riprendere la Serie A in queste condizioni".
C’è qualche giocatore della Fiorentina attuale che le ricorda un suo compagno di squadra? "Sì, direi che Castrovilli mi ricorda molto Claudio Merlo quando giocava con me proprio nella Fiorentina. Ha un po' le sue caratteristiche e le sue movenze".
Che impressione le ha fatto Rocco Commisso? “L'ho conosciuto alla Cena delle Glorie Viola a cui ho partecipato. Per me fu una sorpresa quando disse che mi conosceva e sapeva chi ero, chi era Rizzo... Abbiamo mangiato insieme allo stesso tavolo. Conosceva un po’ tutti, era ovvio che c'aveva seguito ed era informato. Ha dimostrato di essere un vero tifoso della Fiorentina. Per me lo è e sarà sempre un appassionato di Fiorentina anche in futuro: mi ha fatto veramente una bella impressione anche per tutto ciò che sta facendo e per come si sta comportando. Sta dimostrando grande passione ed entusiasmo".
Infine su Dragowski: "Ho visto qualche partita. Ha fatto anche lui delle cose importanti, ha grandi margini di miglioramento anche se qualche errore lo ha commesso. Fino a questo momento si è comportato bene. In alcune circostanze è stato anche determinante ai fini del risultato. Io penso che un portiere per essere definito bravo deve parare il parabile, di salvare l’imparabile non glielo chiede nessuno. Questo è ciò che distingue un grande portiere da un portiere mediocre, a mio avviso".