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ANTONELLI A FV, C'ERA PIATEK IN STANDBY. CHIESA? GUAI A DIRE NO A 60 MLN. HO UN DUBBIO SU MARTINEZ QUARTA

di Niccolò Santi

A quasi una settimana precisa dalla conclusione delle trattative, FirenzeViola.it ha contattato in esclusiva l'operatore di mercato Stefano Antonelli per analizzare le scelte finali effettuate dalla dirigenza della Fiorentina. 

I viola hanno perso o guadagnato dall'addio di Chiesa?
"Ho un'idea chiara sulla questione: ci hanno guadagnato. Economicamente e tecnicamente. Ma non perché Chiesa non sia un ottimo giocatore, bensì perché aveva già deciso di non rinnovare. Quindi è stato bene programmare e fare cassa. Poi nel calcio di oggi, dove la parte finanziaria è preponderante, bisogna stare attenti a non fare un'operazione del genere a fronte di quasi 60 milioni...". 

Secondo lei Callejon è sufficiente come suo sostituto?
"Sì perché tanto sarebbe stata la stessa cosa a livello numerico. Prima come esterni c'erano Ribery e Chiesa, ora il francese e Callejon. Io dico che ai viola può mancare giusto una punta strutturata e un regista che faccia gioco, ma con Pulgar, Amrabat, Castrovilli, Duncan... probabilmente ce n'è uno in più. Questo mercato non proponeva voli pindarici, è stata una sessione ragionata su input societari che prevedevano di non esagerare e non creare ulteriori problematiche finanziarie". 

Ma Pradè, alla fine, ha provato davvero a prendere Piatek?
"Io credo sia stato l'obiettivo iniziale della Fiorentina nel momento in cui poteva uscire uno tra Vlahovic e Cutrone. Era un acquisto esoso, ma probabilmente Piatek ha ormai fatto il suo tempo all'Hertha Berlino. Penso fosse un'operazione già ragionata, tuttavia messa in standby in attesa di vedere gli sviluppi di mercato. Che non hanno poi portato alle suddette uscite di Vlahovic e Cutrone". 

Quarta è il preludio alla cessione di qualche big in difesa?
"Io lo conosco bene, è un giocatore di grande qualità che sistematicamente sembrava pronto ad arrivare in Europa. Finalmente ci è riuscito. Ha solo una pecca comune a tanti argentini, e cioè quella di non essere strutturato. Giusto i Burdisso potevano permettersi di non essere esageratamente grossi riuscendo comunque a non far passare nessuno. Credo sia solo questo l'interrogativo di Quarta, il fisico, che in Italia è un fattore indispensabile". 

Infine, pensa che Barreca potrà dire la sua a Firenze?
"Mi pare una semplice opportunità di mercato, un prestito dal minimo sforzo e il massimo risultato. Serviva un'alternativa a Biraghi, poteva arrivare lui come tanti altri".