ARCH. CASAMONTI A FV: "COL PNRR DURA GIOCARE DURANTE I LAVORI AL FRANCHI. VIOLA PARK, CI SIAMO"
Al workshop di alta formazione personalizzata in Europa, "Re-Thinking", organizzato dalla community "Meet Arch" ha partecipato l'architetto Marco Casamonti che ha progettato il nuovo centro sportivo della Fiorentina, Viola Park, e che al termine della sua lezione agli studenti del Polimoda ha rilasciato un'intervista esclusiva a FirenzeViola.it: "Incontrare i giovani per me, da professore universitario, è normale. Questa è la continuazione di un'attività che va avanti dall'88. L'autorialità poi, è l'unica possibilità che abbiamo per utilizzare la tecnologia mantenendo però una capacità di visione che non raccoglie solo i dati".
Non c'è il Viola Park tra questi progetti però.
"Lo faremo vedere quando è finito, siccome sarà finito fra due mesi lo faremo vedere dopo. Sono molto orgoglioso di questo progetto perché è l'incontro con un grande personaggio, molto simpatico, come Rocco Commisso. Ci ha messo impegno, passione ed energie e per la prima volta la Fiorentina avrà una struttura tutta sua, che unisce generi e passione. Un progetto di estremo valore al di là del Centro Sportivo in sé, per l'inclusività e la parità di genere. Si chiama Viola Park perché è un parco. Invece della posa della prima pietra abbiamo fatto la posa del primo albero, un ulivo centenario. Adesso però c'è la necessità di non attendere ancora il verde e abbiamo comprato alberi già pronti.
30 giugno data possibile per l'inaugurazione del Viola Park?
"In realtà la data la data la deve decidere la Fiorentina. Può essere una data possibile ma può decidere solo la Fiorentina".
A che livello sono le strutture sportive in Italia?
"Siamo messi malissimo. I nostri stadi hanno un'età media di 68 anni, contro i 35 anni dell'Inghilterra e 38 della Germania. I nostri stadi sono vetusti e inospitali, è ingiusto che i tifosi assistano alle partite in impianti del genere. Siamo un paese che ha costruito molto e male. Dagli anni '60 ai '90 abbiamo devastato il paese e l'architettura non deve essere vista come una disciplina ostile. Dobbiamo credere nell'architettura. I paletti che ci sono in Italia hanno anche una ragion d'essere. Dobbiamo mantenere il buono del controllo ma eliminare i tempi persi".
É possibile giocare in uno stadio durante lavori di ristrutturazione?
"Assolutamente sì. Abbiamo fatto la Dacia Arena ad Udine, i lavori vanno cadenzati e sono più lunghi. Ovviamente la complessità di Firenze è che ci sono i fondi del Pnrr che vanno spesi entro una certa data, se non ci fosse questo vincolo sarebbe possibile giocare durante i lavori. So che il sindaco Nardella si sta impegnando molto insieme ai progettisti, mi auguro si trovi una soluzione".
Un pensiero per la sua Fiorentina?
"Io ho ovviamente un cuore viola e mi auguro il meglio per la Fiorentina. però quando si lavora bisogna dimenticarselo e dimenticare la passione. Io cerco anche di essere più distaccato possibile".