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ARIATTI A FV, Deluso dalla Fiorentina

di Stefano Borgi

Luca Ariatti oggi compie 32 anni. Nel 2004-2005 fu il capitano della Fiorentina ed FV, oltre a fargli gli auguri, gli ha chiesto in esclusiva le sue impressioni sul 2010 viola, un parere da osservatore esterno ma da sempre innamorato di Firenze e della Fiorentina... “La Fiorentina mi ha deluso, c'è poco da dire. Il campionato scorso è finito male, adesso la gente si aspettava un cambio di tendenza che non è arrivato. Un voto? Non mi piace dare voti, le situazioni bisogna viverle dall'interno. Ripeto, il 2010 è stato un anno nettamente al di sotto delle aspettative”.
Luca Ariatti da Reggio Emilia arriva a gennaio 2003 quando la Fiorentina si chiamava ancora Florentia Viola. Una scalata inarrestabile dalla C2 alla serie A fino all'anno di calciopoli. “Peccato, fu un anno strano, condizionato dagli arbitri – racconta Luca. Eravamo una neopromossa ma allo stesso tempo una buona squadra. Con quei 4-5 punti in più che ci tolsero gli arbitri saremmo stati a ridosso dell'Uefa... Comunque di Firenze ho un ricordo bellissimo. L'anno scorso tornai col Chievo, i tifosi mi accolsero benissimo ed è stato per me un orgoglio. I fiorentini hanno visto grandi giocatori vestire la maglia viola, non ti regalano niente.”
Torniamo all'attualità. Come mai la Fiorentina sta deludendo?
“E' difficile giocare senza Mutu, senza Jovetic, con tanti infortuni, con un allenatore nuovo... Mihajlovic secondo me è l'allenatore giusto per la Fiorentina ma gli va dato tempo."
E' tardi per agganciare l'Europa?
“Più che tardi, la Fiorentina in questo momento non ha certezze. Ci sono troppe cose che non vanno, dubbi, paure, ci sono altre squadre più attrezzate. La Fiorentina deve prendere questa stagione come una di transizione, lanciare i giovani e ripartire. Comunque non parliamo di retrocessione, l'obiettivo come ho detto è una tranquilla metà classifica”.
Lei conosce i Della Valle. Hanno ancora voglia di investire sulla Fiorentina?
“Secondo me si. Loro sono dei vincenti, non ci stanno a perdere, questa è una stagione nata male ma continueranno ad investire. Loro hanno un grande legame con la città e con la squadra”.
Luca Ariatti è sempre lo stesso: sincero, diretto, senza peli sulla lingua (lui stesso confessò che fu Prandelli nel 2005 a favorirne la cessione...) e con un sogno nel cassetto: “Purtroppo ho 32 anni e devo pensare anche al futuro. Vorrei giocare altri 3-4 anni, qui a Pescara c'è un progetto serio. Poi mi sto laureando in “manager sportivo” a Teramo (lo stesso dove si è laureato Franco Baldini, ds della Roma di Capello, oggi in Inghilterra con lo stesso don Fabio ndr.) e vorrei fare il procuratore. Comunque non farò l'allenatore, non mi vedo in un ruolo di campo”. Noi, conoscendo Luca e la serietà del personaggio, avremmo detto il contrario. Ma, contento lui... Auguri!