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AVRAMOV A FV, MILENKOVIC TRA I DIFENSORI TOP MA NASTASIC ARRIVA PIÙ MATURO. VLAHOVIC...

di Luciana Magistrato

Fuori Milenkovic, dentro Nastasic? La tradizione dei serbi a Firenze sembra dunque continuare e Vlada Avramov, che iniziò l'elenco dei tanti arrivi ai tempi dei Della Valle, fa il punto sul cambio che la Fiorentina potrebbe fare in difesa, in esclusiva a Firenzeviola.
"A parte Astori la Fiorentina negli ultimi anni non ha avuto mai un difensore forte come Milenkovic - afferma l'ex portiere viola - Un giocatore di grande personalità che sembra già un veterano nonostante sia ancora giovane. Se a 23-24 anni ha quel coraggio in campo ed è titolare della Nazionale serba significa che ha una maturità rara nei giocatori di quell'età. Ha anche un fisico imponente ma sono la testa e la mentalità a fare la differenza. Credo che la Fiorentina debba la sua salvezza ai gol di Vlahovic ma anche alle prestazioni di Milenkovic a mio avviso. Io spero ancora che resti ma se non vuole rinnovare la società deve fare i suoi conti". 

La Fiorentina non ne ricaverà grandi cifre, così come il giocatore non andrà in una big tutto sommato...
"Il problema è la scadenza al 2022, altrimenti il club viola poteva senz'altro chiedere molto di più per un giocatore di questo genere, fino a 50 mln. Mentre per la destinazione di Milenkovic, il West Ham forse è una tappa intermedia all'estero rispetto alle big della Premier alle quali può sempre ambire vista l'età. Chi ha fatto subito il grande salto non sempre ha avuto poi spazio, come Jovetic e Nastasic dalla Fiorentina al City".

A proposito di Nastasic, come vede il cambio in viola?
"Ci siamo incrociati nel 2011 quando fu preso, poi io andai a Cagliari. Ma si vedeva già allora che era un giocatore forte anche se venne a Firenze che era ancora un ragazzino. Inoltre era una persona d'oro. La sua carriera parla per lui, anche se forse andare a 19 anni al City, dove c'era tanta concorrenza, lo ha un po' condizionato come ho già detto. Ora però arriva con la maturità dei suoi 28 anni e più consapevolezza dei suoi mezzi perciò secondo me è un grande acquisto e un difensore sempre forte".

Anche Vlahovic deve ancora rinnovare, è così difficile tenere giocatori forti in questa Fiorentina?
"Io spero soprattutto per i fiorentini che Vlahovic resti a lungo poi è la società che deve fissare gli obiettivi e pensare al da farsi. Ai miei tempi in viola l'obiettivo era la Champions e venivano giocatori forti, anche in panchina. C'era tanta concorrenza e 25 titolari praticamente. La Fiorentina deve tornare a lottare per l'Europa per ricreare le condizioni che c'erano negli anni d'oro della gestione Della Valle così da convincere tutti i giocatori più forti della rosa a restare a Firenze. E' un circolo vizioso insomma e parte tutto da quello che vuol fare la società".

Da portiere, la Fiorentina ha fatto bene a confermare il pacchetto Dragowski-Terracciano in porta?
"Per me si. Tra loro c'è una grande concorrenza positiva che sembra far bene ad entrambi e li fa crescere. Terracciano infatti entra sempre con grande tranquillità e quando è stato chiamato in causa ha fatto sempre bene. Il pregio di Dragowski? Di avere riflessi straordinari sui tiri ravvicinati".

Per quanto riguarda il suo futuro di allenatore dei portieri, invece?
"Dopo l'esperienza al Rizespor, sono fermo, come lo staff di cui facevo parte, dell'allenatore Stjepan Toman. In realtà questa estate aspettavo una chiamata dall'Italia che purtroppo non c'è stata perciò continuo ad aspettare fiducioso".