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AVV. ALFANO A FV, Quei Daspo ingiusti ai tifosi

di Iacopo Barlotti

Una magra consolazione. Due tifosi viola sono stati assolti dall'accusa di rissa e lancio di oggetti pericolosi per i fatti del 17 aprile 2012, giorno di Fiorentina-Juventus 0-5. Un'assoluzione piena ("per non aver commesso il fatto") arrivata però dopo due anni di Daspo, provvedimento che ha impedito ai tifosi di assistere alle partite dei viola fino a poche settimane fa. Per approfondire meglio questo argomento, la redazione di FirenzeViola.it ha contattato l'avvocato Mattia Alfano, che ha assistito uno dei due tifosi.

Avvocato, i fatti.
"Prima di Fiorentina-Juventus ci furono degli scontri fra un gruppo di ultrà ungheresi, gemellati con i viola ma venuti a Firenze solo per far confusione, e dei tifosi della Juventus. Ma le forze dell'ordine hanno identificato alcuni tifosi che non c'entravano assolutamente nulla, che non erano scappati perché aspettavano soccorsi: a loro è stato comminato il Daspo".

Non è stato possibile far nulla per contestare il provvedimento?
"Il provvedimento del Daspo scatta per disposizione del Questore, senza le numerose garanzie previste dalla giustizia ordinaria, quali la presunzione d'innocenza e le misure cautelari. Ora, io sono per l'ordine pubblico e la sicurezza negli stadi: accettiamo che un'autorità amministrativa (il Questore, ndr) si sostituisca a un'autorità giudiziaria, ma è davvero giusto che questi provvedimenti limitino diritti costituzionali quali il diritto alla circolazione (il daspato deve recarsi in Questura a firmare il giorno della partita) e altre libertà personali?"

I ragazzi adesso sono stati assolti.
"C'è soddisfazione per aver dimostrato di essere estranei ai fatti. Ma i due anni ingiusti di Daspo non glieli rende nessuno. L'unica consolazione è che il Daspo gli è scaduto la settimana prima di Fiorentina-Juve di quest'anno, quindi son tornati allo stadio giusto in tempo per godersi una grande partita..."

Cosa pensa della vicenda dei cori di discriminazione territoriale?
"Credo che tutto quel che accade negli stadi sia considerato un microcosmo, qualsiasi fatto viene considerato più grave. Se due persone comuni si offendono a vicenda si tratta di reciproche ingiurie, non si finisce certo davanti a un giudice..."