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BARLETTI (ESP. CALCIO TURCO) A FV: “SIVAS TRASFERTA COMPLICATA. IL LORO PUNTO FORTE É IL TIFO”

di Samuele Nenti

Per conoscere ancora meglio i prossimi avversari della Fiorentina in Conference League, la redazione di FirenzeViola.it ha contattato in esclusiva Alessio Barletti, giornalista, grande conoscitore e appassionato del calcio turco. Queste le sue parole: “Il Sivasspor ha ormai una sessantina d’anni. Non è molto che presiede con continuità nella massima serie turca, non hanno mai vinto il campionato e il loro miglior posizionamento è stato un secondo posto. A livello di trofei vinti, però, lo scorso anno si sono aggiudicati la Coppa di Turchia. Ad esser sincero però, la vittoria è arrivata in modo facilitato perché nel loro cammino hanno trovato tutte squadre al pari o di livello inferiore”.

Da un punto di vista geografico com’è posizionata Sivas? A tal proposito, quanto potrebbe essere faticoso giocare lì?
“Sivas è un capoluogo di provincia con più di 300.000 abitanti, è la punta estrema della regione dell’Anatolia Centrale, un altopiano di circa 1200 metri. L’inverno fa molto freddo, mentre l’estate il contrario. Essendo la parte orientale di questa regione si è vicini al Kurdistan, ossia verso l’Iran. Sivas è a nord dalla zona del terribile terremoto, che non ha causato danni alla città del Sivasspor. Lì, la difficoltà nel giocare potrebbe essere causata dal meteo. Anche se la partita sarà a metà marzo molto probabilmente ci sarà ancora un notevole freddo”.

La rosa del Sivasspor come si presenta? Quali sono i giocatori da tenere d’occhio?
“L’allenatore del Sivasspor, Riza Calimbay, è un personaggio storico che ha allenato piazze discretamente importanti in Turchia. Da giocatore, Calimbay, è stato colonna portante del Besiktas. Non è uno degli allenatori più moderni, punta molto sull’intensità. Inoltre, il Sivasspor è una squadra vecchiotta che ha l’età media sui 29 anni. Il giocatore di maggior talento è Musa. Ci sono anche numerosi stranieri in rosa. Di giocatori di rilievo ce ne sono pochi, ma si cerca sempre la passione e l’impegno collettivi. In campionato adesso il Sivasspor sta lottando per non retrocedere, ma il fatto che due squadre si siano ritirate causa terremoto potrebbe facilitare la permanenza. Mi sorprende che in Conference League, ai gironi, siano riusciti a passare per primi nel girone”.

Lo stadio e il tifo? Come si presentano?
“Lo stadio, tradotto in italiano ‘4 settembre’, si presenta bene, è molto bello. Negli ultimi anni è stato rinnovato, ha le tribune coperte ed è molto accogliente a livello di struttura, rispetto a Firenze, per esempio. Riallacciandomi al discorso della prima domanda posso affermare che uno dei punti di forza del Sivasspor è il tifo, essendo quella biancorossa una piazza molto calda”.

Consigli per i tifosi viola che vorrebbero andare in trasferta in Turchia?
“A livello di zona, non è una delle più belle. Mete più vicine carine da visitare potrebbe essere Ankara. Con la storia del terremoto però tutto è più complicato. Tra le altre cose, l’aeroporto di Sivas non è grandissimo. Probabile che voli diretti dall’Italia non ci siano e che si debba fare scalo ad Istanbul che dista circa 900 km. Una trasferta complicata e complessa da organizzare".