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BENARRIVO A FV, Stare fuori aiuterà Pasqual

di Marco Conterio

Antonio Benarrivo è stato uno dei terzini sinistri più importanti degli anni '90. Con il suo Parma, quello delle meraviglie, ha conquistato trofei su trofei, in Italia ed in Europa. Firenzeviola.it lo ha contattato in esclusiva per parlare del difficile momento che sta vivendo Manuel Pasqual e per esaminare con lui quella che sarà la sfida tra Fiorentina e Parma di domenica prossima.

Partiamo proprio dai viola, dai due punti in quattro gare.
"Non è stato un ottimo inizio, questo è chiaro. Però mancano, e si vede, due giocatori fondamentali come Mutu e Jovetic. Sono entrambi capaci di saltare l'uomo, di fare gioco, di fornire l'assist e quando non ci sono, è difficile inventarsi soluzioni tattiche. In viola, non ci sono sostituti alla loro altezza, per questo non punterei troppo l'indice su Mihajlovic".

Che impressione le ha fatto il tecnico serbo nelle prime uscite?
"E' uno bravo, per questo dico che Firenze non deve prendersela con lui. Anche a Catania ha fatto bene, in viola è stato sfortunato con la doppia assenza di due uomini determinanti".

Un po' giovane, forse, per gestire una piazza tosta come quella fiorentina?
"Non credo. Fa giocare bene la squadra, e poi credo molto negli ex giocatori che si apprestano a fare i tecnici. Mihajlovic è uno che vive lo spogliatoio, l'ha fatto sino a poco tempo fa. Capisce le esigenze dei calciatori ed ha idee importanti che insegna agli altri, soprattutto ai più giovani".

Capitolo Parma: che squadra ha visto in questo scorcio di stagione?
"Ecco, a proposito di giocatori che sanno saltare l'uomo. Nei ducali ce ne sono, vedi Giovinco per dirne uno su tutti. E' però una squadra strana, che soffre le gare in trasferta. In casa, come contro il Brescia, si esprime in maniera diametralmente opposta, mentre fuori dalle mura amiche va in sofferenza".

Lei si intende 'abbastanza' dell'esser terzino sinistro. Come giudica il momento di Manuel Pasqual?
"Faccio una premessa: le migliori fortune le ho create quando stavo fuori. Lì capivo di non fare cose importanti sul campo, ed il sedere in panchina mi aiutava e non poco a fare una riesamina personale. In una-due settimane riuscivo, con il lavoro, tattico e psicologico, a riconquistarmi il posto. Per questo dico che non farà male a Pasqual restare un po' fuori, lo aiuterà sicuramente a riprendersi da questo momento difficile".