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BIGICA A FV, CHE EMOZIONE. VLAHOVIC, UN CICLO ALLA BATI: MA I VIOLA ORA SI SBRIGHINO

di Andrea Giannattasio

Mancava dallo stadio Bozzi da oltre un anno, per cui era inevitabile che per Emiliano Bigica sarebbe stato quanto meno emozionante rimettere piede nell’impianto dove, alla guida della Fiorentina Primavera, ha ottenuto in tre anni tante soddisfazioni e uno storico trofeo. Oggi però, quella tanto attesa per lui e il suo Sassuolo, gli è stata negata dalla rete di Munteanu, che ha pareggiato i conti nella ripresa dopo l’iniziale vantaggio dei neroverdi con Artioli: “Devo essere onesto, meritava di vincere la Fiorentina oggi” ha raccontato Bigica in esclusiva a Firenzeviola.it dopo l'1-1 delle Due Strade: “Oltre al gol viola ci sono stati anche due rigori dove il mio portiere si è superato. Noi siamo stati bravi a soffrire ma i nostri avversari meritavano indubbiamente di più. Mi prendo però il punto, che ci permette di dare continuità ai risultati”.

Cos’ha pensato quando ha messo piede allo stadio oggi?
“La preparazione di questa partita non è stata facile, devo ammetterlo. Sono stati giorni faticosi a livello mentale. A Firenze ho vissuto tre anni intensi, con tante finali e la conquista della Coppa Italia. Ma la conferma più bella di quello che è stato il mio lavoro l’ho avuta oggi dai ragazzi”.

In che senso?
“Tutti sono venuti a salutarmi e hanno usato belle parole nei miei confronti. Significa che ho lasciato davvero un buon ricordo e ho instaurato rapporti umani importanti. Devo ammettere che non mi ha fatto effetto rientrare negli spogliatoi, visto che da quest’anno gli ospiti si cambiano dove lo faceva la Fiorentina fino all’anno scorso... ma in panchina sì, un brivido l’ho provato”.

Ai suoi ex giocatori ha detto qualcosa?
“La Fiorentina è una buona squadra, non merita certo la classifica che ha. Sta facendo vedere un buon calcio in tutte le partite per cui sono convinto che presto risalirà. Spero che all’ultima giornata non ci sia nulla in ballo, visto che si giocherà in casa nostra: i viola magari saranno già salvi e noi ai playoff. Ai viola ho fatto solo un grande in bocca al lupo”.

C’è un giocatore che più di tutti l’ha stupita per i miglioramenti che ha fatto?
“Tutti sono migliorati, è normale visto che il settore giovanile serve a questo. Certo, il lockdown ha ritardato la crescita di alcuni ma i valori della Fiorentina restano buoni: oggi non scordiamoci che ai viola mancavano Ponsi, Dutu e Fiorini, solo per dirne alcuni”.

Intanto ieri a Benevento c’è uno dei suoi “figli” che ha segnato la prima tripletta in A…
“La partita di Vlahovic è la certificazione che Dusan è un ragazzo che ha fame. Che oltre alle doti fisiche, fa valere sempre quelle mentali. Lui vuole sempre giocare e vincere le partite e nei confronti la Primavera ha sempre avuto un occhio di riguardo. Non scorderò mai la grande manifestazione d’affetto che ha avuto per noi due anni fa…”

Ci racconti.
“Dopo l’eliminazione della Serbia Under-21 dalle qualificazioni europee, Dusan - che era convocato in Nazionale - mi chiamò e mi chiese il permesso di aggregarsi alla Primavera, che l’indomani avrebbe giocato il playoff con il Torino. Gli dissi di sì, lui scese in campo e segnò due gol. Questo è Dusan, un 2000 che ha già fatto 12 gol in Serie A. È il perfetto esempio di un giocatore che ha fame, voglia e cattiveria agonistica. Spero che la Fiorentina riesca a tenerselo stretto e faccia ripartire da lui il nuovo ciclo”.

Sente Vlahovic come una “sua” creatura?
“Con Dusan ho un ottimo rapporto, ci sentiamo ancora spesso e quando posso provo a dargli dei consigli utili per la sua crescita. Sta andando bene, sono contento: spero che continui così”.

Il rinnovo di Vlahovic però non è dietro l’angolo: il suo rapporto con Firenze potrà essere decisivo per la firma?
“Penso di sì, Dusan è molto legato a Firenze e alla Fiorentina e poi è un ragazzo con dei valori morali molto importanti. Sa mostrare riconoscenza verso chi ha creduto il lui. Certo, la Fiorentina adesso si deve affettare perché più passa il tempo e più potrebbe diminuire la sua forza contrattuale, che non è già più quella di due o tre mesi fa. Che Dusan sia un giocatore di prospettiva lo sanno tutti ma più lui fa gol e più sarà dura trovare un accordo. La mia speranza è che possa restare a Firenze per aprire un ciclo alla Batistuta”.

Lei con il Re Leone ci ha giocato: il gol dello 0-3 di ieri è una rete alla “Bati”?
“In parte: la visione della porta è la stessa ma Gabriel avrebbe sicuramente tirato in modo più potente. Dusan invece ha cercato la precisione, ha fatto un gol dei suoi, come tanti ne ha realizzati con me in Primavera. Quella è la sua mattonella, da lì è spietato: è stata piuttosto una rete alla Vlahovic (ride)”.