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BOLLINI A FV, Ai Viola serve un colpo in trasferta

di Marco Sarti

In vista del match di domenica pomeriggio a Genova, abbiamo sentito in esclusiva Alberto Bollini, uno dei migliori allenatori a livello giovanile e doppio ex sia dei viola che dei blucerchiati.

Bollini, Samp-Fiorentina domenica..la partita dei tanti ex tra cui anche lei.. come la vede?
"Partita importante..Delicata per la Fiorentina che dovrebbe, per riuscire finalmente ad uscire da questa crisi che la attanaglia, fare un colpo in trasferta..e quello a Genova sarebbe veramente un bel colpo.."


Parliamo di modulo, a Firenze in questa settimana se ne è fatto un gran parlare
4-3-3 prima, 4-2-3-1 poi ed adesso sembra che MIhajlovic stia pensando ad un albero di natale con Vargas e Ljaijc dietro il Gila..quale le sembra il migliore?

"Mah..Devo dire che le discussioni sui numeri sono dettagli perlopiù giornalistici che si tirano fuori per alimentari i dibattiti..ad oggi per come è il calcio non conta il modulo, i numeri o se un giocatore prende la propria zona di campo più in alto più in basso di quindici metri.
Ad oggi la differenza la fanno in primis le condizioni fisiche dei giocatori, in secondo luogo la cattiveria, la convinzione dei calciatori stessi. Discutere sul modulo, soprattutto se sei esterno, non sai veramente la condizione dei giocatori e non li vedi tutta la settimana è inutile e dannoso..Sicuramente Mihajlovic sceglierà con la miglior coscienza possibile".

Samp-Fiorentina oltre ad essere partita di due squadre che puntano in alto è sfida tra due settori giovanili tra i più forti in Italia, lei che li ha vissuti da vicino entrambi..ci può provare a spiegare un pò le differenze..se ce ne sono si intende..
"Io ho allenato Modena, Lazio, Samp, e Fiorentina giovanile. Le differenze ci sono e le puoi trovare in tante piccole cose..Per esempio stando a Roma sponda Lazio ho trovato un grande attaccamento ai colori biancocelesti, qui ( in questa stagione è di nuovo allenatore della Lazio, n.d.r) si vive di pane e calcio e la squadra, i colori, vengono prima di tutto.
A genova, proprio per caratteristiche del popolo genovese c’era piu tranquillità e affetto verso i giovani, come dimenticare quella straordinaria cavalcata che ci vide vittoriosi nel 2007..
A Firenze mi sono trovato benissimo, ma è stato forse l’esperienza più stancante e non per la pressione che esercita la città ma semplicemente perchè ho avuto un gruppo da formare, con tanti ragazzi stranieri che ovviamente non sentivano dentro di sè il gran senso di appartenenza alla città che ho riscontrato a Roma..Non è una critica, anzi probabilmente come giocatori, il gruppo che ho avuto a Firenze era uno dei migliori".

Under21 pochi giorni fa, ed in generale un po tutto il calcio giovanile italiano in crisi..secondo lei c’è una ragione sopra le altre?
"Probabilmente perchè si esaspera il risultato a detrimento della formazione del calciatore..
In Italia in tutte le categorie è così, si prescinde dalla crescita del giocatore per privilegiare la vittoria della domenica..Io sinceramente ho sempre cercato entrambe, e posso dire che in alcuni casi mi è anche riuscito di trovarle..Poli, Koman, Fiorillo, Marilungo nella Samp; Domizzi e Pinzi ai tempi del mio primo periodo nella Lazio e, visto che stiamo parlando soprattutto di Fiorentina: Babacar, Agyei e Carraro nella viola..."