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BONAZZOLI A FV, Baba non ti adagiare. Corvino...

di Dimitri Conti

Dalla crisi delle punte viola alla figura di Pantaleo Corvino, passando per le esperienze di Firenze e Genova, sponda blucerchiata: FirenzeViola.it ha raggiunto in esclusiva l'attaccante Emiliano Bonazzoli, ora in forza al Cittadella, in Lega Pro, e centravanti, per sei mesi, della Fiorentina 2008/2009.

Da un po' di tempo gli attaccanti della Fiorentina sono definiti 'in crisi'. Quale può essere il motivo?
"Kalinic quest'anno ha avuto un grande inizio di campionato, dove ha mostrato quelle che sono le sue qualità migliori. Adesso è in un periodo dove trova meno la rete, ma ci può stare che per un po' le cose girino male: parlando da attaccante dico che è fondamentale che non si impunti sul trovare la rete, continuando a fornire il suo ottimo lavoro per la squadra. Su Babacar invece dico che non sta trovando continuità, ma quando ha giocato ha trovato la rete. Discorsi come «bisogna dargli tempo, è giovane» però sono deleteri, principalmente per lui: deve pensare e pensarsi come un calciatore professionista ed affermato, e dare sempre il massimo nei minuti a lui concessi. Non si deve adagiare".

Nei sei mesi a Firenze lei ha convissuto con Corvino, che si dice possa tornare. Come lo ricorda?
"Non l'ho conosciuto più di tanto, ma ricordo una persona chiara, diretta. Ha fatto molto bene negli anni di Firenze, e conoscendo già l'ambiente, un suo ritorno potrebbe essere positivo: ha tanta esperienza in Serie A e potrebbe aiutare la Fiorentina a raggiungere grandi traguardi in campionato".

A proposito di campionato: alla ripresa arriverà la Sampdoria, altra squadra dove lei ha militato. Che partita si aspetta?
"Sarà un impegno non semplice, nonostante sulla carta non sembri. La Sampdoria è in basso, e cerca punti salvezza: nel finale di stagione chi gioca per salvarsi scende in campo con il coltello tra i denti, nonostante le difficoltà. Diciamo che la Samp è una tigre ferita che tirerà fuori gli artigli. La Fiorentina giocando in casa però potrà avere l'aiuto e la spinta del pubblico, e una vittoria sarebbe necessaria per non perdere il treno Champions League".

Che ricordo conserva dell'esperienza in riva all'Arno?
"Sono stati sei mesi magnifici. Pur non giocando molto ho dato il mio contributo per il quarto posto. Ringrazio la Fiorentina perché con quella maglia ho ottenuto risultati che non avevo mai ottenuto, come arrivare al quarto posto in campionato, che valeva l'accesso ai preliminari di Champions. Giocare a Firenze poi è una grande emozione".

E adesso al Cittadella invece come sta andando?
"Benissimo. Siamo primi a 13 punti dalla seconda, ma anche se siamo a buon punto non vogliamo abbassare la guardia. Nell'ultima partita abbiamo infilato la decima vittoria consecutiva, ma finché la matematica non ci darà la certezza non dobbiamo pensare di avercela fatta".


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