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BRILLANTE A FV, SOGNO LA RIVINCITA A FIRENZE. QUELLA NOTTE A ROMA MONTELLA...

di Giacomo Iacobellis

Dal Newcastle United Jets alla Fiorentina, il passo rischia di essere più lungo della gamba. Tra i migliori prospetti del calcio australiano, Joshua Brillante nel luglio 2014 sbarca a Firenze con grande sorpresa. Nuovo Paese, nuova lingua, nuovi costumi e nuovo calcio. L'ambientamento richiede del tempo, ma dopo un ottimo pre-campionato – a detta dello stesso Vincenzo Montella – il classe '93 viene gettato nella mischia già alla prima in Serie A: 35 minuti da incubo all'Olimpico, contro la Roma, e bocciatura anticipata. Dal sogno, dunque, alla dura realtà. Brillante finisce in panchina giocando solo altri 4 minuti contro l'Inter e, passato in prestito all'Empoli a gennaio, rivede il campo in un'unica occasione (4 minuti contro il Cesena). E' proprio il doppio ex di gigliati e azzurri, oggi in prestito al Como in Serie B (16 presenze finora), che FirenzeViola.it ha intervistato in esclusiva tra passato, presente e aspirazioni future, a pochi giorni dal derby toscano.

Brillante, come sta?
“Mi sento in forma grazie”.

Il suo italiano è migliorato tantissimo, complimenti.
“Sì, mi sto dando parecchio da fare. Arrivare in Italia senza conoscere la lingua è stato un trauma. Non era facile comunicare con compagni di squadra e allenatore, ma adesso le cose per fortuna vanno molto meglio. Dell'Italia mi piace tutto, dalla pasta alla cultura, e finora ho avuto anche la fortuna di giocare in bellissimi posti”.

Come sta andando la sua avventura al Como?
“Stiamo lottando per non retrocedere. Non è stata una stagione semplice, anche a livello personale. Mi aspettavo di giocare di più, ma questo è il calcio. Devo continuare a lavorare di settimana in settimana per conquistarmi spazio”.

Domenica si affronteranno due fra le sue ex squadre, Fiorentina ed Empoli. Che partita si aspetta?
“Sarà una gara emozionante. Viola e azzurri stanno disputando un'ottima stagione e, nonostante il calo di risultati di queste ultime settimane, mi aspetto un derby all'altezza dei precedenti”.

Come giudica la stagione dei viola?
“Li ho seguiti spesso, anche domenica scorsa ero allo stadio Franchi per assistere alla gara con la Sampdoria. Magari adesso sono un po' stanchi, ma questo non può cancellare l'ottimo cammino che hanno fatto finora”.

Che ricordo ha della sua esperienza a Firenze?
“Un ricordo bellissimo. E' stato incredibile per me arrivare in Europa, in uno dei campionati più importanti al mondo e in una squadra forte e blasonata come la Fiorentina. Mi trovavo in un grande gruppo, valido tecnicamente e pieno di bravi ragazzi. Non rinnego il mio passato”.

A quali compagni di squadra si è legato di più?
“Senza dubbio a Milan Badelj e Ricardo Bagadur. Entrambi parlano bene l'inglese e devo ringraziarli per avermi aiutato ad ambientarmi a Firenze e nella Fiorentina”.

E con mister Montella invece che rapporto aveva?
“Un rapporto complicato. Lui non parlava inglese, io non parlavo italiano e, di conseguenza, comunicare era quasi impossibile fra di noi. Rimasi spiazzato dalla maglia da titolare contro la Roma e dalla successiva sostituzione dopo appena 35 minuti di gioco. Non me l'aspettavo proprio, forse non ero ancora pronto. Dopo quella gara non ebbi molte occasioni di riparlare con Montella e non capivo bene cosa succedesse”.

Dopo sei mesi a Firenze, neanche il prestito all'Empoli le ha dato purtroppo la continuità sperata.
“All'Empoli ho continuato il mio processo di crescita e di inserimento, anche se ho giocato davvero pochissimo. E' stata un'esperienza comunque utile, così come quella di Como, ma mi resta un grande sogno”.

Quale?
“Prendermi una bella rivincita in maglia viola. Adesso sono concentrato completamente sul Como, con cui voglio finire bene la stagione. Il prossimo anno vorrei una squadra che possa darmi il minutaggio che mi serve, ma un giorno spero di poter rappresentare di nuovo sul campo la Fiorentina, la prima che ha creduto in me in Europa e quella a cui appartiene il mio cartellino”.