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BRUNI A FV, CON IL VERONA FIDUCIA A BENASSI E VLAHOVIC. CHIESA NON È UNA PUNTA

di Alessio Del Lungo

La partita di domenica tra Verona e Fiorentina rappresenterà per i viola un test di fondamentale importanza per capire se la sconfitta di Cagliari sia stato un caso isolato oppure se è l'inizio di un periodo di crisi. La trasferta in terra veneta nasconde non poche insidie visto e considerato che ci saranno anche le assenze pesanti di Pulgar e Castrovilli oltre che un avversario complicato da affrontare. La nostra redazione ha contattato, per approfondire queste tematiche, il doppio ex, Luciano Bruni.

Signor Bruni, che partita si aspetta al Bentegodi?
"Sarà una bella partita. La Fiorentina ha bisogno di fare punti mentre il Verona è in una posizione di classifica buona e sta facendo un ottimo girone di andata per le proprie potenzialità per cui mi attendo un riscatto dei viola che sono in ripresa, ma vengono da una batosta presa a Cagliari. Potrebbe essere la partita giusta per fare un po' di morale, ma non è facile perché la squadra di Juric in casa è ben organizzata".

Cosa devono temere maggiormente i viola del Verona?
"I gialloblu hanno dato l'impressione di essere una squadra molto organizzata, concreta e solida visto che hanno subito pochissimi gol. La Fiorentina dovrà prendere questa trasferta con le molle senza dubbio".

Le assenze pesanti di Pulgar e Castrovilli obbligheranno Montella ad altre scelte. Chi ritiene più pronto?
"Sono due giocatori che, in questa fase di campionato, si sono dimostrati importanti per i viola e quindi saranno due assenze abbastanza pesanti. Come alternative sicuramente Benassi potrebbe essere una scelta intelligente perché è un giocatore affidabile che ha una certa esperienza e che anno scorso ha fatto un campionato comunque di buon livello".

In attacco rientrerà però Franck Ribery. Quanto è importante il contributo del francese?
"È un giocatore di grande esperienza internazionale e in una squadra come la Fiorentina questa cosa risalta ancora di più la sua caratteristica di leader trainante. Il suo atteggiamento in campo non ha fatto altro che dimostrarlo ancor di più".

Dopo la grande prova di Vlahovic è giusta dargli un'ulteriore chance?
"Secondo me Chiesa non è una punta, ma un esterno ed è lì che le sue caratteristiche vengono esaltate maggiormente. Dopo la doppietta contro il Cagliari io darei spazio a Vlahovic, visto e considerato che è anche in fiducia ed allargherei il classe '97 nel suo ruolo naturale".