CARBONI A RFV: "A JOVIC SERVONO 6 MESI MA LUI CAPISCA CHE NON È PIÙ AL REAL"
L'avventura a Firenze di Luka Jovic continua ad essere un caso. Anche ieri sera, nel match della Fiorentina contro la Lazio, l'attaccante ha fallito alcune banali occasioni da gol risultando ancora una volta il peggiore in campo. La bella notte in Scozia contro gli Hearts pare ormai un lontano ricordo. Per parlare del rendimento della punta serba, RadioFirenzeViola nel corso della trasmissione "Viola amore mio" ha raccolto il parere di Amedeo Carboni, dirigente sportivo (ex uomo mercato del Valencia) con un occhio particolarmente attento alla Spagna, da dove Jovic è arrivato a Firenze dopo la parentesi a Madrid.
Carboni, per Jovic appena due gol in stagione su 14 gare: come valuta questo rendimento?
"Secondo me sul serbo bisogna ancora aspettare prima di emettere un giudizio definitivo. Tutti i giocatori offensivi che arrivano per la prima volta in Serie A hanno bisogno di almeno sei mesi di adattamento. Pensate a Abraham della Roma: quanto ha faticato! Speriamo che per Jovic sei mesi siano un periodo sufficiente: la Fiorentina ora ha bisogno di gol, ha necessità di avere un realizzatore affidabile. Il risultato però con la Lazio non è veritiero perché i viola hanno creato tanto".
E del Luka Jovic visto in Spagna che opinione ha?
"Nessuno può dire che il serbo non abbia un certo talento. Anche quando giocava male, si vedeva che aveva doti e qualità. La Fiorentina gioca anche bene, non usa spesso il contropiede, anzi... con il suo gioco prova sempre ad agevolarlo. Jovic però deve anche pensare che non è più al Real Madrid: ora si deve dare una scossa".
Magari una prima punta vera al suo fianco lo aiuterebbe?
"Quando un attaccante non fa gol si pensa sempre ai dettagli... dalla sua posizione in campo a quello che mangia. Penso solo che si debba aver fiducia nell'allenatore, che è quello che vede il giocatore tutti i giorni e sa bene come può valorizzarlo. Forse Jovic però ha bisogno di una punta davanti a sé che gli dia la possibilità di muoversi più liberamente... ma, ripeto, la decisione spetta a Italiano".