CASTROVILLI, LO SCOPRITORE A FV: "FARÀ COME SCHILLACI A ITALIA '90. ORA CON GATTUSO..."
C’è una regione intera che assieme al popolo viola ieri pomeriggio ha letteralmente esultato quando ha saputo che Gaetano Castrovilli avrebbe fatto parte della spedizione azzurra per Euro2020. È la Puglia, la terra natale del numero 10 della Fiorentina che fino a poche ore fa ha ospitato il talento classe ’97 prima che il suo telefono squillasse. Dall’altra parte il ct Mancini: “Fai le valigie, ti aspettiamo a Roma”. Nemmeno il tempo di spostare il viaggio diretto alle Seychelles che “Tano” era già partito verso la Capitale: “Da ieri ormai a Minervino c’è la banda che va in giro per il paese a far festa”. Scherza a Firenzeviola.it Gigi Nicassio, il primo allenatore di Castrovilli nei Giovanissimi del Bari, l’unico che può davvero fregiarsi del titolo di “scopritore” del fantasista viola. “Ma a me la convocazione per gli Europei non sorprende”.
Perché?
“Avevo già visto fin da piccolo che Gaetano aveva qualcosa in più degli altri: mi creda, quando lo vidi calciare il pallone pensai: “Questo diventa un giocatore”. Si vedeva anche da come correva che era un predestinato. Nella sfortuna di Pellegrini, sono certo che trionferà la fortuna di Castrovilli”.
Può essere dunque l’Europeo di Gaetano?
“Sì, ne sono certo. Se il ct Mancini deciderà di dargli fiducia Castrovilli può fare come Totò Schillaci nei Mondiali in Italia del ’90. Lui partì in sordina e ogni palla che toccava faceva gol… Gaetano dovrà provare ad illuminare la nostra Italia tutte le volte che avrà la sfera tra i piedi. Mancini ha allestito un gruppo di giovani importanti e “Tano” può essere la ciliegina”.
Cosa pensa dell’arrivo di Gattuso a Firenze? Sarà l’allenatore giusto per il salto di qualità di Castrovilli?
“È il tecnico ideale per lui… e poi è alto come me: così può guardarlo bene negli occhi. Negli ultimi mesi Gaetano ha avuto qualche difficoltà ma è venuto fuori alla grande, ha messo su molta massa muscolare e adesso attacca la profondità in modo molto più convinto: lo puoi trovare in campo praticamente dappertutto. Ma c’è una cosa che lo contraddistinguerà sempre da tutti gli altri calciatori…”
Quale?
“La fame. Castrovilli viene da una famiglia che fatto sacrifici enormi, sia nel mondo del lavoro che per accontentare Gaetano quando era un bambino e iniziava a giocare a calcio. Tutti ormai sanno dei viaggi che faceva con lo zio Nimbo per raggiungere Bari da Minervino, due ore al giorno di macchina solo per rincorrere il sogno di giocare in Serie A. Adesso è giusto che “Castro” si goda i frutti dei suoi sacrifici”.