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CAVASIN A FV, Per i tifosi la Viola è famiglia. I DV...

di Luciana Magistrato

Si è seduto su tutte e due le panchine, per questo Alberto Cavasin in attesa di una squadra tutta sua ("Ho rifiatato un po' ma ora mi manca il campo, sto bene mentalmente e fisicamente e sarei pronto per una nuova avventura" confida) guarderà con attenzione Fiorentina-Sampdoria, alla ripresa del campionato. "La posta in palio è molto alta perché entrambe hanno la necessità di fare punti -dice in esclusiva  a Firenzeviola.it -Mi aspetto due squadre molto attente e concentrate, che preparano da 15 giorni la gara. Sono due formazioni votate all'attacco ma la Fiorentina ha un tasso tecnico maggiore e farà la partita, sarà più aggressiva".

Cosa le piace in particolare della Fiorentina e del suo collega Sousa? 
"Mi piace la brillantezza con cui gioca, le verticalizzazioni rispetto alla gestione precedente, l'intensità, la voglia di far partita e il dinamismo. Quella di Sousa è una mentalità europea, con interscambiabilità dei ruoli, la difesa che da tre passa a quattro, un possesso palla veloce... Per certi versi il calcio della Fiorentina di Sousa può essere paragonato all'Ajax di Cruyff, un giocatore fuori dalla norma di cui ero innamorato, e al calcio totale olandese.

Ma con la Roma a 5 punti i viola possono credere ancora nella zona Champions
"Cinque punti sono tanti per quello che sta facendo ora la Roma, ma basta l'aiuto del calendario e una sola sconfitta dei giallorossi e ti riporti sotto. La Fiorentina deve concentrarsi sulle sue vittorie, non si può mollare ora, la classifica può migliorare. Sousa comunque è un tipo carico e trasmetterà motivazioni alla squadra".

Martedì scorso è venuto Andrea Della Valle a caricare l'ambiente. Ha fatto bene secondo lei? 
"Certo, la presenza di un presidente è sempre importante; è uno stimolo per allenatore e squadra. Io penso che se non ci credesse per primo lui, non perderebbe tempo a parlare e a venire a Firenze"

Lei ha conosciuto i Della Valle, amano davvero la Fiorentina a suo avviso?
"Io li conosciuti in un momento di costruzione e di grandi entusiasmo ed ambizioni. Diego e Andrea ci stavano molto vicini, li sentivo anche due o tre volte al giorno via telefono, comunicavano molto con me. Oggi però hanno tante persone attorno perché la società è cresciuta ma se ripenso soprattutto a quel periodo non li vedo in grado di mollare. Secondo me andranno avanti e se volessero chiudere lo direbbero ma, da grandi imprenditori e per il loro stile, lo farebbero da vincitori e soprattutto nel migliore dei modi per la squadra".

È così difficile invece piacere al pubblico di Firenze?
"È un grande pubblico, bisogna starci dentro e viverlo tutta la settimana per capire e sentire il calore di questo pubblico. Chi non abita a Firenze non comprende e può pensare al tifoso come un presuntuoso forse, ma qui c'è un coinvolgimento totale a qualsiasi età, se ne parla come di una cosa di famiglia. Dal tabaccaio, al bar o per strada ovunque tu vada senti l'orgoglio dell'appartenenza e ti viene trasmessa la carica e il piacere di far parte di questa squadra".

Cosa pensa dell'exploit di Bernardeschi?
"È qualcosa di bello per la Fiorentina e per l'Italia. L'ho visto spesso dal vivo ed è un piacere vederlo; è uno di quei giocatori per cui vai volentieri allo stadio anche se la partita non è granché. In Italia mi fa questo effetto ad esempio Higuain. Bernardeschi diventerà un giocatore importante ed ora tutti lo stanno scoprendo. Si è irrobustito fisicamente ed ha personalità unita a tecnica. Conte lo porterà all'Europeo fregandosene dell'esperienza perché ha qualità e quantità. Se avrà spazio potrebbe essere la stella di quest'europeo".

Infine da tecnico, con Kalinic squalificato, domenica prossima punterebbe su Babacar?
"Pur non avendo brillato quando c'è l'opportunità va fatto giocare, d'altronde il sostituto naturale del croato è lui. Altrimenti sarebbe una bocciatura e in questo momento non sarebbe ancora il caso"