CHEF CAGLIARI A FV, A PIOLI UNA BURRIDA. E QUEI RICORDI CON ASTORI...
Dici chef Luigi Pomata e pensi al tonno e a Carloforte i cui profumi e sapori domenica invaderanno lo stadio Franchi. Per la seconda stagione consecutiva infatti la Fiorentina grazie ad Infront ha un accordo con JRE (Jeunes Restaurateurs d'Italia) in base al quale in ogni partita casalinga uno chef dell’altra squadra viene a cucinare per i tifosi degli Sky box. “Una bella iniziativa – conferma lo chef Luigi Pomata in esclusiva a Firenzeviola.it– che permette a ognuno di noi di far conoscere le proprie tradizioni culinarie e ai tifosi di assaporare prodotti del territorio italiano, grazie a questo scambio”.
Qual è la sua tradizione?
“Essendo di Carloforte non posso che proporre il tonno rosso, ma anche pecorino, malloreddus e tanti altri prodotti tipici della Sardegna. Lo scorso anno proposi la pasta con il tonno di Carloforte, con olive, capperi, pecorino e limone e devo dire che ho avuto molti apprezzamenti. Domenica invece proporrò una matriciana con cozze, tonno affumicato e pecorino per legare”.
Lo scorso anno Fiorentina-Cagliari, al di là del risultato- fu una partita molto particolare...
“Sì perché era una partita nel ricordo del nostro Davide. Io lo conoscevo molto bene, quando seppi dell’iniziativa gli mandai anche un messaggio per dargli appuntamento all’ultima giornata anche se purtroppo così non è andata. Ho abbracciato i genitori ed ho indossato una casacca con un cuore rossoblù e un tredici viola. Nonostante abbia esultato per i gol e la vittoria-salvezza del Cagliari i tifosi mi hanno apprezzato per quel gesto. Molto emozionante anche la cancellata davanti alla quale non potevo non fare la foto, con tutti i cimeli per Davide segno che anche a Firenze, oltre che a Cagliari, ha lasciato un segno profondo. Al mio ristorante veniva una o due volte a settimana ed era davvero una gran bella persona”.
I giocatori che vengono a mangiare da lei sono esigenti?
“No, anzi si lasciano tutti consigliare. Chi viene? Un po’ tutti, da Cragno a Barella per citare i più giovani. Il portiere di Fiesole non mi ha mai chiesto la fiorentina (ride, ndr), da me mangia la tartare di tonno. Ho un ottimo rapporto con tutti e sono legato anche a molti che sono andati via”.
Se dovesse abbinare dei piatti ai giocatori e al tecnico viola, quali sceglierebbe? Le faccio i nomi…
“A Pioli farei la burrida, un piatto con il gattuccio di mare e aceto, segnale di carattere e tempra, perché mi sembra una persona determinata. Chiesa? Per lui e il sardo Barella, altro giovane squisito e con la testa sulle spalle, abbinerei piatti piccanti perché portino un po’ di pepe alla Nazionale oltre che alle loro squadre; sono due ragazzi che hanno voglia di fare.Simeone? Per lui, essendo argentino, sceglierei piatti della tradizione algherese, più vicina alla catalana. Per Veretout e i francesi? Piatto e cipolla perché c’è rivalità in molti settori, tra cucina e calcio ci danno delle belle legnate perciò io mi vendico con pane e cipolle”.