CINQUINI A FV, IL MERCATO SARÀ RIDIMENSIONATO MA COMMISSO NON VENDERÀ I PEZZI PREGIATI
Il periodo è di quelli delicati per l'Italia e per il mondo intero, ma il calcio, proprio in questi giorni, sta cominciando a pensare a come ripartire una volta che l'emergenza sarà finita. FirenzeViola.it ha contattato, in esclusiva, Oreste Cinquini, esperto ex direttore sportivo, per cercare di capire di più sul futuro di tutto il movimento che sta attraversando un'inevitabile crisi.
È prioritario e giusto interrogarsi adesso su una ripartenza dei campionati?
"È giusto parlarne e programmare, ma questo evento è talmente infausto da far morire ogni giorno migliaia di persone quindi non si sa ancora quando ne usciremo: ogni data è prematuro darla per certa. Niente sarà più come prima, ci saranno profondi mutamenti anche nel calcio. Soprattutto per la Serie A e la Serie B sarà importante terminare il campionato per salvare i diritti tv altrimenti prevedo ulteriori gravi difficoltà".
Le istituzioni del calcio italiano si sono mosse nelle giuste tempistiche per fermare i campionati?
"È facile buttare la croce addosso a chi ha deciso in un momento come questo. Si tratta di un evento talmente incredibile, un virus talmente diffuso, una pandemia che si è abbattuta su tutto il mondo... È difficile giudicare se potevano agire prima. Credo che sia difficilissimo poter valutare, vedremo quando finirà tutto".
Come immagina la prossima sessione di mercato?
"Se si vuole far finire i campionati, la stagione slitterà oltre il 30 giugno e ci saranno delle problematiche per le campagne di trasferimento. Normale si ipotizzi una finestra fino al 31 dicembre o forse poco prima... Rimane comunque inevitabile che venga prorogata affinché si possa permettere a tutti di operare, ma sicuramente non ci saranno gli investimenti visti nelle precedenti sessioni di calciomercato".
Cosa pensa della polemica nei confronti degli agenti e dalle commissioni che loro riscuotono?
"Gli intermediari e gli agenti hanno determinato moltissimo nel mondo del calcio, soprattutto nell'ultimo periodo, ma è chiaro che hanno portato via risorse a tutto il movimento. Il problema è che non c'è mai stata una regolamentazione corretta per limitare gli introiti per queste categorie con leggi serie che non potessero portare a commissioni molto importanti".
È difficile parlare di campo, ma come vede la Fiorentina del futuro?
I viola sono andati sul mercato di gennaio abbastanza prepotentemente: bisognerà verificare se gli acquisti, per una spesa mi sembra di circa 80 milioni, saranno quelli giusti per permettere alla Fiorentina di lottare quantomeno per l'Europa League. La città ed i tifosi se lo meritano. Aspetteremo la verifica del campo perché in questo momento è difficile dare un giudizio dato che praticamente appena si è chiuso il mercato è stato fermato il campionato".
Immagina da parte di Commisso la cessione di qualche pezzo pregiato?
"Credo che il presidente della Fiorentina sia entrato nel mondo del calcio cercando di investirci. Qualche giocatore appetibile i viola ce l'hanno, ma le cifre che sentivamo prima del Coronavirus si ridimensioneranno. Il calcio subirà un contraccolpo importante a livello economico, ma Commisso vorrà trattenere Chiesa che è il simbolo e consolidare i viola a certi livelli: non penso andrà a sacrificare pezzi pregiati per convogliare i ricavati su altri giocatori".