CIRILLO A FV, Dura con il PAOK. Il tifo del Toumba...
Archiviata la mezz'ora scarsa di gioco nella piscina del Ferraris, la Fiorentina ha già la testa proiettata alla sfida di giovedì con il PAOK Salonicco, esordio stagionale dei viola in Europa League. Sulla carta probabilmente si tratta della sfida più complicata del girone dei gigliati, con la formazione greca che forse avrebbe meritato maggior fortuna nel preliminare di Champions con l'Ajax. Per conoscere meglio i prossimi avversari della Fiorentina, la redazione di Firenzeviola.it ha contattato l'ex difensore del PAOK Bruno Cirillo.
Cirillo, che squadra è il PAOK? Quali sono i pericoli maggiori per la Fiorentina? "È una squadra che si è rafforzata molto nell'ultima sessione di mercato. Nel preliminare di Champions con l'Ajax ha dimostrato tutto il suo valore ed avrebbe meritato qualcosa di più. Ivic (tecnico del PAOK, ndr), è stato un mio compagno di squadra e conosce molto bene la filosofia della squadra greca, non sarà affatto una passeggiata per la Fiorentina, anche se i viola partono con i favori del pronostico".
Il tifo greco, in particolar modo quello del PAOK, è sempre molto caldo. Può essere un fattore determinante per l'esito della gara? "Sicuramente, ho giocato per tre anni con questa maglia e vi posso assicurare che il tifo si sentiva eccome. Tutto lo stadio canta dal primo all'ultimo minuto, per noi giocatori era uno stimolo in più, ci dava la carica. I tifosi del PAOK sono famosi in tutto il mondo, sono sicuramente un'arma in più per la squadra greca".
Passiamo alla Fiorentina. Come valuta il mercato viola? "La Fiorentina ha mantenuto lo zoccolo duro della passata stagione, eccezion fatta per Marcos Alonso. Questo è un fattore decisivo, i viola si conoscono a memoria e sanno quello che chiede mister Sousa. La Fiorentina potrà ripetere quanto di buono fatto lo scorso anno, anzi, secondo me potranno addirittura migliorarsi rispetto alla passata stagione".
Chiudiamo con la sua esperienza al Pune City. Cosa ci può raccontare dell'avventura in India? "Ho parlato con Daniele Pradè prima di trasferirmi in India. L'ex DS viola mi ha spiegato che alle spalle del Pune c'era un club importante come la Fiorentina ed ho accettato subito. È stata una bella esperienza, importante sia dal punto di vista personale che calcistico. Certo, è un calcio distante anni luce rispetto al nostro, ma ogni volta gli stadi erano stracolmi ed ho avuto il piacere di incontrare vecchi campioni come Del Piero o Trezeguet".