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COIS A FV, 1° POSTO MERITATO. LE ALTRE DEVONO AVERE PAURA

di Lorenzo Di Benedetto

La Fiorentina, grazie alla vittoria ottenuta contro l'Inter, è in testa alla classifica 16 anni dopo l'ultima volta. Nel 1999 in panchina c'era Giovanni Trapattoni e il capitano era Gabriel Omar Batistuta e i viola si laurearono campioni d'inverno per poi però dover dire addio al sogno Scudetto nel girone di ritorno. In quella rosa era presente anche Sandro Cois e la redazione di FirenzeViola.it lo ha contattato per commentare il ritorno in vetta alla Serie A della formazione gigliata: "Sono stato 8 anni a Firenze, ho vissuto un grande periodo e nel '98/'99 abbiamo fatto un grande campionato. Con l'infortunio di Batistuta e la partenza di Edmundo per il carnevale perdemmo il primato ma non mi dimenticherò mai il grande entusiasmo che c'era in città. I fiorentini hanno a cuore la squadra e devo dire che vedendo la gara di ieri contro l'Inter credo che la Fiorentina meriti il primo posto. Quella di San Siro è una gara che rimarrà nella storia, una partita giocata benissimo dagli uomini di Sousa. I viola hanno giocato in tranquillità e al di là degli episodi hanno meritato i tre punti anche perché il risultato poteva essere anche più rotondo".

Crede che la Fiorentina possa sognare lo scudetto?
"È ancora troppo presto per dirlo. Quella viola è una buonissima rosa ma gli impegni sono tanti, tra campionato, Europa League e Coppa Italia. Ieri per esempio non hanno giocato Rossi e Babacar, due giocatori fortissimi, ma credo che sulla carta Inter e Roma siano superiori. Poi c'è la Juve, che recupererà sicuramente, anche se non la vedo in lotta per i primi tre posti". 

Che cosa significherebbe per Firenze vincere uno scudetto?
"Sarebbe il regalo più grande per una città che ha sofferto per anni. Ho avuto la fortuna di vincere due Coppe Italia e una Supercoppa con la maglia viola e ricordo che in città c'era un'aria incredibile, qualla di Firenze è una tifoseria che ama tantissimo la squadra. Sono convinto che questa squadra regalerà grandi soddisfazioni al suo pubblico".

Ci sono delle nalogie tra la sua Fiorentina e quella di adesso?
"No, questa squadra è un grande gruppo, nella mia c'erano invece grandi campioni. La società ha fatto un grande lavoro in estate, Kalinic, Blaszczykowski e Astori sono stati tre grandi acquisti. Batistuta, Rui Costa ed Edmundo erano grandi campioni e noi giocavamo molto su questo fattore. Inoltre c'erano anche tanti nazionali. Questa è una squadra che gioca a calcio, che pressa alto e che non ha paura di nessuno. Le altre devono avere paura della Fiorentina".