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COIS A FV, CHAMPIONS? SI PUÒ, SERVE UN BOMBER ESPERTO

di Dimitri Conti

Firenze è ancora shockata dopo l'eliminazione a sorpresa dei viola in Coppa Italia contro il Carpi, passato al Franchi con il risultato di 0-1. Per commentare la situazione FirenzeViola.it ha raggiunto in esclusiva l'ex centrocampista della Fiorentina Sandro Cois, che in maglia viola vinse due volte la Coppa Italia: nel '96 e nel 2001.

Lei era un componente dell'ultima Fiorentina vittoriosa, quella che conquistò la Coppa Italia nel 2001. L'importanza di vincere un trofeo, seppur non prestigiosissimo?
"Io ho avuto la fortuna di vincere 3 volte la Coppa Italia, delle quali due in viola, e una volta la Supercoppa Italiana, sempre con la Fiorentina. Pur non essendo la Champions League, la Coppa Italia rimane un trofeo importante. Ho dei ricordi bellissimi, alle 3 di notte, di ritorno da Bergamo (finale di ritorno dell'edizione '95-'96, ndr), allo stadio c'erano 30.000 persone ad aspettarci. Sono delle gioie irripetibili, e non capisco perché questa manifestazione venga snobbata. Oggi le grandi squadre e quelle che lottano per non retrocedere mettono in campo le seconde linee".

Cos'è successo con il Carpi?
"E' stata una brutta sorpresa, non se l'aspettava nessuno. Probabilmente c'è stato un approccio sbagliato, dopo la partita con la Juventus. Può capitare, è successo anche a me: dopo le partite con le grandi affrontare una realtà medio-piccola, nel contesto della Coppa Italia poi, porta anche a queste cose".

Adesso quali potrebbero essere gli obiettivi stagionali? Diventa necessario un intervento sul mercato?
"Credo molto in questa squadra che, tralasciando la partita di domenica dove la Juve è stata brava ad aggredire, sta giocando assieme al Napoli il miglior calcio d'Italia. La Fiorentina ha grandi prospettive, sia in Europa League che in campionato. Mi piacerebbe che la squadra continui a crederci nella lotta per il campionato. Ad oggi la qualificazione in Champions non è un sogno, ma una realtà possibile, a meno ovviamente di infortuni di lusso, come fu quello di Batistuta. A gennaio andrei su giocatori di livello che non trovano spazio, come fu per Salah. Prenderei un difensore di qualità da una grande, e un attaccante d'esperienza, che ci vuole quando lotti per i vertici".

Che opinione ha di Sousa? Sta gestendo bene le risorse?
"Sousa è l'uomo giusto. Ha seguito il gioco di Montella: uno-due tocchi e possesso palla. In più è stato bravo ad aggiungere a questo sistema già rodato un maggior pressing e la ricerca continua delle verticalizzazioni. E' stato anche molto fortunato a trovare Kalinic. Mi piace soprattutto nelle interviste: parla tanto ma non rivela nulla. Mi ricorda molto Rui Costa in questo. Si vede che ha esperienza nel rapporto con i giornalisti".