.

COIS A FV, COPPA ITALIA: È L'ANNO GIUSTO. VIOLA, PROVACI!

di Dimitri Conti

Anno nuovo, vita nuova. Il detto è noto, ma varrà anche per la Fiorentina? Per provare a comprendere meglio le prospettive future, abbiamo contattato in esclusiva l'ex centrocampista viola Sandro Cois: “È finito un anno bruttissimo da ogni punto di vista. Per quanto riguarda la Fiorentina un miglior regalo non otevano farlo ai tifosi: una vittoria memorabile, che resterà nella storia. Da lì spero inizierà il campionato della Fiorentina: vincere allo Stadium deve dare quell'iniezione di fiducia ed adrenalina per cercare di fare in modo che arrivi dove merita. Sono molto fiducioso, la squadra è forte, ha grandi giocatori e può ambire ad una classifica diversa. Credo in Prandelli, oltre a un grande allenatore è grande uomo e porterà la Fiorentina più in alto”.

Cosa servirebbe dal mercato secondo lei?
“Dipende da cosa vuol fare ma manca un attaccante che garantisca quei gol mancati finora. Vlahovic però come impegno c'è, ed essendo giovane può avere in grande futuro, ma deve cambiare atteggiamenti. Deve pensare a giocare e non a concentrarsi sul resto, se non su se stesso. Voglio più umiltà, deve imparare da un campione come Ribery, uno che ha vinto tutto e lottato per il Pallone d'Oro”.

Il centrocampo lo vede a posto? Manca ancora il play?
“Oggi la Fiorentina non ha un vero regista, deve adattarsi. Borja Valero non è un ragazzino, ma ha l'esperienza per fare il play davanti alla difesa. Siamo abituati a giudicare il risultato, si arriva da un 3-0 a Torino con lui in regia e Amrabat al suo fianco. Pulgar per me non ha le idee di gioco di Borja Valero, forse è più regista di Amrabat”.

Manca un po' in fase d'interdizione magari Borja Valero?
“Se giochi con una difesa a cinque, uno come Valero ci sta. Anche quando la partita la fanno gli altri: tiene palla. Un po' di fase difensiva la perdi ma stringendo Amrabat puoi sopperire”.

Vede anche lei Castrovilli in calo?
“Sono d'accordo, e il punto è che iniziano a conoscerlo. Lo scorso anno era una sorpresa, arrivava dalla B, ma oggi sai che se temporeggi va in difficoltà, mentre se lo prendi è veloce e ti va via. Deve imparare ad essere più imprevedibile, e vestendo una maglia come la 10 della Fiorentina ha una certa responsabilità, anche in chiave Nazionale. Come per l'attaccante che deve ritrovare il gol, deve tornare a trovare certe giocate”.

Chi prenderebbe in mezzo?
“Io andrei su giovani da far crescere, la politica della Fiorentina deve essere come Sassuolo ed Atalanta, non si può pensare che adesso, a gennaio, possa arrivare un giocatore fatto e formato. Mi piacerebbe che fossero i viola a formarli, e in Serie B ce ne sono, come Maleh. Una volta finito l'anno e arrivati ad una certa classifica, pensando ogni anno di tornare in Europa, fare le proprie valutazioni”.

Chiudiamo con una riflessione: lei era nelle ultime Fiorentine in grado di vincere qualcosa...
“Io punterei tanto sulla Coppa Italia, portare un trofeo a Firenze potrebbe essere la svolta per un futuro con ambizioni diverse. Ho avuto la fortuna di vincerne due ed una Supercoppa, ma non erano state dichiarate ad inizio anno, bensì frutto di un percorso e di un lavoro oltre che della bravura di squadra ed allenatore. Sarebbe una cosa bellissima ed importantissima per Firenze, e quest'anno proverei ad approfittarne, visto che senza pubblico è tutto diverso”.