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DE MAGISTRIS A FV, CON LA JUVE VOGLIO UN BEL REGALO. NEL '69...

di Giacomo Iacobellis

Mentre Firenze è già in fermento per la partita contro la Juventus di venerdì sera, oggi festeggia 64 anni Gianni De Magistris, leggenda della pallanuoto mondiale e grande tifoso della Fiorentina. Firenzeviola.it lo ha contattato in esclusiva per evocare i suoi ricordi più belli legati alla maglia viola e per commentare la prossima difficile sfida che aspetta i ragazzi di mister Montella. Queste le sue parole:

De Magistris, venerdì al “Franchi” arriva la Juve: le piacerebbe ricevere una bella vittoria come regalo di compleanno?
“Mi piacerebbe molto festeggiare gli anni con una vittoria sulla Juve, anche se sono rimasto un po' deluso dal fatto che oggi dalla Fiorentina non mi abbia chiamato nessuno per farmi gli auguri di compleanno. Ho ricevuto tanti messaggi d'affetto, ma dalla società gigliata ancora niente. Riguardo alla gara con la Juventus, devo dire che sinceramente non la vivo come partita dell'anno. E' una partita normale, non è la più importante della stagione. Sarà sicuramente un incontro da gustare, in notturna e contro un avversario molto forte, ma Fiorentina-Juventus per me non ha un sapore diverso dalle altre gare".

Che partita si aspetta venerdì?
“Sulla carta dovrebbe essere una bella partita. Firenze è sempre un campo difficile per tutti, nonostante quest'anno tante squadre siano riuscite a fare risultato in un “Franchi” apparso più malleabile del solito. Per la Juve però le sfide contro la Fiorentina, per di più in trasferta, non sono mai facili, lo sappiamo bene. Per questo, mi aspetto una gara emozionante, visto anche che Pizarro e compagni mi sembrano in condizioni migliori rispetto a qualche settimana fa, al di là del 4-0 di Cagliari che lascia il tempo che trova alla luce delle numerose palle gol non finalizzate dai rossoblù. Credo che sarà un episodio a decidere la contesa a favore dell'una o dell'altra compagine. La Juventus è abituata a vincere, ma spesso i 3 punti che conquista non sono il frutto di prestazioni convincenti dal punto di vista del gioco. Sarà proprio su questo piano che la Fiorentina dovrà colmare il gap tecnico coi bianconeri”.

Qual è il Fiorentina-Juventus o lo Juventus-Fiorentina che le è rimasto maggiormente dentro il cuore? Forse il 4-2 firmato Rossi-Joaquin del girone d'andata del campionato passato?
“Devo ammettere che quella partita, pur risultando fine a se stessa, mi diede grandi soddisfazioni, perché passare dallo 0-2 del primo tempo al 4-2 finale con una straordinaria tripletta di Pepito fu veramente esaltante, ma il mio ricordo più bello legato alla sfida coi bianconeri è un altro. Era l'11 maggio 1969 e a Torino si giocava uno Juventus-Fiorentina fondamentale. Purtroppo, a causa di impegni con la Nazionale A di pallanuoto, mi trovavo a Magdeburgo, che a quei tempi faceva parte della Germania dell'Est. Non esistevano ancora i cellulari e per scoprire il risultato di quella partita, che finì 2-0 a favore dei viola grazie alle reti di Chiarugi e Maraschi, portando alla vittoria del secondo Scudetto con una giornata d'anticipo, dovetti spendere un sacco di soldi per chiamare mio padre. Fui entusiasta di sapere che la Fiorentina aveva vinto, ma, allo stesso tempo, fui davvero triste di non poter prendere parte ai festeggiamenti che andarono in scena per le strade di Firenze nei giorni successivi. La mia Fiorentina era quella di Galdiolo, Antognoni, Roggi, Pecci, Merlo, Hamrin, Di Chiara e così via, dei veri amici che rendevano il mio attaccamento alla squadra a dir poco morboso. Inoltre, ricorderò sempre con piacere gli allenamenti che mister Carosi e mister Mazzone mi permisero di fare con la Fiorentina, invitandomi come Gianni e non come De Magistris campione di pallanuoto. Quelle sì che sono emozioni indimenticabili”.