DE SISTI A FV: "EUROPA PIÙ SEMPLICE PER LA ROMA. ITALIANO E MOURINHO..."
Fiorentina-Roma per qualcuno è una partita più sentita di altre, soprattutto se costui è Giancarlo De Sisti, leggenda di entrambi i colori. Nato, cresciuto e affermatosi nella Capitale, ha però poi avuto modo di togliersi grandissime soddisfazioni anche nel capoluogo toscano, di cui è stato eletto cittadino a vita dai tifosi viola. FirenzeViola.it lo ha intervistato in esclusiva in vista del match di lunedì e non solo: "Ho sempre sperato in un pareggio, per non scontentare nessuno...".
Forse però farebbe meno comodo alla Fiorentina.
"Sulla carta per la Roma l'Europa è un po' più semplice, un punto in più o in meno in questo momento ha tanto significato. Sarà una partita studiata tatticamente e combattuta, speriamo anche bella da vedersi".
Il raggiungimento o meno di certi obiettivi (l'Europa per i viola, la Conference ed Europa per la Roma) cambierebbe le valutazioni?
La Roma sta rispettando discretamente le previsioni di inizio stagione, la personalità di Mourinho sta incidendo sulla squadra e ci sono giocatori che possono risolverla da soli. Però ho visto la Fiorentina giocare molto bene a livello estetico e fare buoni risultati, la somma è positiva anche se raggiungere un obiettivo o meno cambia tantissimo. Si cominciano a tirare le somme, si tracciano bilanci e si fanno valutazioni sul presente e sul futuro. Le insidie stanno dappertutto, sia Roma che Fiorentina hanno fatto due buoni campionati. Mancano forse 3-4 punti ad entrambe per essere pienamente soddisfatte".
Come giudica il lavoro di Italiano?
"Ha fatto molto presto a dare un senso a questa squadra, fin dalle prime battute si è capito che pressavano alti, lavorando sulle distanze con i tre reparti. Hanno giocato bene, con fiducia. Di partite steccate ne ricordo tre-quattro, sono più che altro anomale. Sotto l'aspetto della qualità ha dato un senso al gioco della squadra e tutti l'hanno apprezzato. Italiano è riuscito a fare bene quanto allo Spezia, ma con materiale e livello più alto. Mi sembra un buon allenatore, la squadra risponde in pieno e sa quello che deve fare".
Si rivede in Torreira?
"Ognuno è figlio del suo tempo e della squadra in cui milita. A me hanno accostato a non so quanti giocatori... Sicuramente è un giocatore bravo, di qualità e temperamento. Ha senso delle geometrie e un bel tiro".
Crede che la Fiorentina debba cambiare portiere?
"Devo dire che Terracciano si è comportato bene molte volte, alla fine ha sbagliato un rinvio... Gli errori capitano, quando però lo fanno i portieri sono più pesanti. Dargli la croce addosso è sbagliato".
Soddisfatto di come la Fiorentina ha sostituito gli attaccanti?
"Sia Piatek che Cabral stanno dimostrando buona attitudine, certo che Vlahovic era in un momento di grazia e di crescita esponenziale oltre che di massima fiducia. Togliendoti uno così, qualcosa perdi, però è sempre stato presente un buon impianto di gioco. Italiano e i dirigenti staranno sicuramente provvedendo a capire cosa c'è da fare: Cabral lo conoscevo poco, ma è uno che si galvanizza nella lotta, Piatek invece è te la butta dentro".
Lo vedrebbe bene l'innesto di Belotti?
"Sarebbe gradito, anche se devi capire con Italiano se è meglio un profilo più di potenza o uno piccolino e tecnico. Comunque se è arrivato nell'Italia non è a caso: a priori sarei tentato...".