.

DE SISTI A FV, PRADÈ? ANALISI NON SIA SOLO SU RISULTATI. VLAHOVIC TRA 2 ANNI...

di Alessio Del Lungo

Neanche il tempo di analizzare la sconfitta contro l'Udinese che mercoledì la Fiorentina tornerà in campo contro la Roma al Franchi per l'infrasettimanale. Per approfondire il momento che stanno vivendo entrambe le squadre, FirenzeViola.it ha contattato, in esclusiva, il grande doppio ex, Giancarlo De Sisti.

Che partita si aspetta tra due giorni?
"Credo sarà combattuta e mi auguro studiata nei minimi dettagli dagli allenatori in modo tale da farcela godere appassionatamente. La Roma è una squadra forte, ma è incostante mentre la Fiorentina ha qualche problema in più ed obiettivamente fa fatica. Riuscisse a dare continuità di risultati ritroverebbe anche quell'autostima necessaria per giocare con ardore perché finora ne vedo poco".

Come valuta finora il lavoro di Prandelli?
"Un uomo affezionato a Firenze parte con il piede giusto, in più ha valorizzato Vlahovic e gli va dato merito. Bisognerebbe stare nello spogliatoio per giudicare in maniera totalmente obiettiva, ma la cosa certa è che quando i migliori sono in forma qualcosa di meglio si vede e i risultati possono arrivare. I viola hanno cambiato strada facendo, venduto Chiesa in estate ed è normale che adesso facciano un po' più di fatica".

Vlahovic potrebbe essere il giocatore giusto per il futuro della Roma visto che se ne è parlato molto?
"E' giovane ed ha possibilità di migliorare, ma con Dzeko si possono confrontare in pochi oggi. Il bosniaco ha un ingaggio altissimo, ma è smaliziato per ottenere di più dal gioco che fa, ti permette variazioni con palla alta e non è rimpiazzabile adesso neanche con Borja Mayoral. Vlahovic sta crescendo, magari tra due o tre anni supererà Dzeko come rendimento. Grazie alla fiducia di Prandelli sta dimostrando le sue qualità".

Lei che di centrocampisti se ne intende, cosa pensa di Amrabat?
"Interessante, bel fisico, grossi polmoni, buon passo, ma la diversità tra Verona e Firenze si vede. Qua bisogna fare di più, c'è palato fine, sei nella città dell'arte. Firenze è straordinaria, bisogna dare di più, anche se è stato utilizzato in più ruoli e non è semplice per nessuno. L'ho visto giocar bene, gli piace avere la palla tra i piedi, ma se fosse inserito in un contesto di squadra che funziona renderebbe di più. Le difficoltà di ambientamento possono starci, ora deve rimboccarsi le maniche e sudare per dimostrare che è forte".

In ottica futuro, Pradè è davvero arrivato al capolinea?
"L'analisi va fatta ad ampio raggio. Se l'attività fatta da Pradè non è desiderata o non corrisponde a quanto ci si attendesse poi è giusto che sia responsabile di ciò che ha fatto. Ora è facile dirlo, va fatto un bilancio sul valore assoluto dell'uomo e del direttore sportivo. Il risultato non deve essere l'unica via, bisogna pensare accuratamente a quello che si fa. Sarà il tempo ed il giudizio di Commisso a tracciare delle linee".