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DELIO ROSSI A FV, TECNICO? NO A CARRO DAVANTI AI BUOI: PRIMA LA VIOLA SI SALVI

di Niccolò Santi

L'ex allenatore di Bologna e Fiorentina, Delio Rossi, è intervenuto in esclusiva a FirenzeViola.it per analizzare le tematiche più attuali in casa gigliata.

Mister, che partita si aspetta oggi al Dall'Ara?
"Fatico a fare delle previsioni, parliamo di campionati anomali. Prima non c'era il Covid, gli incontri ora sono ravvicinati e al momento la logica direbbe che la Fiorentina ha più mordente e motivazioni".

Ma deve essere preoccupata, questa Viola?
"No, fermo restando che nella corsa salvezza sono coinvolte squadre che all'inizio non pensavi lo sarebbero mai state, come Torino e Cagliari. Si pensava più a uno Spezia, poi il campionato ha detto altro. C'è da dire che un organico non abituato a lottare per certi obiettivi fatica e rischia di andare nel panico".

Come si affronta un finale di stagione così?
"Con la consapevolezza delle proprie qualità e con le motivazioni. Ma va dimostrato, perché a parole siam buoni tutti". 

Dusan Vlahovic è l'unica nota lieta?
"Sicuramente è una bella scoperta, come tutti i giovani che vivono di alti e bassi e che devono sentirsi la fiducia addosso. Se stai nella Juventus ce ne sono magari tre di Vlahovic, mentre nella Fiorentina ce n'è uno e quindi lo puoi aspettare. Ma come dico sempre, chi ha qualità prima o poi la fa vedere".

Da allenatore: chi le piace di più tra Gattuso, De Zerbi e Juric?
"Non è importante quello che piace a me, ma quello che è giusto per la società. Altrimenti si parte dal presupposto sbagliato e superficiale che tutti gli allenatori siano uguali e che quindi, se quello che ho preso non va bene, basti chiamarne un altro. Poi non è stato ancora raggiunto l'obiettivo della salvezza e, anche se giustamente la dirigenza deve programmare il futuro, in questo momento secondo me non va messo il carro davanti ai buoi. Anche perché se ingaggi Gattuso e poi vale male, che gli racconti? Ma il concetto deve essere uno".

Prego.
"Che il club abbia le idee chiare su cosa vuol fare. Serve un tecnico compatibile con le proprie ambizioni e possibilità. Per intendersi, a inizio carriera un presidente venne da me e mi disse: 'Noi siamo in B da tanti anni e non abbiamo soldi, vogliamo una squadra giovane e vincere il campionato'. Gli risposi che non doveva rivolgersi a me, ma a Padre Pio... (ride, ndr)".