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DI CHIARA A FV, CHIESA È L'UNICA VERA FRECCIA VIOLA. VIVIANI? OK

di Dimitri Conti

La Fiorentina, dopo aver battuto il Milan ed ottenuto la prima affermazione in trasferta, si sta già proiettando alla partita con il Parma. I viola scenderanno in campo mercoledì pomeriggio al Franchi con i crociati, e FirenzeViola.it ha contattato in esclusiva uno dei più importanti doppi ex del confronto, l'ex calciatore Alberto Di Chiara. Cinque anni alla Fiorentina tra il 1986 e il '91, altrettanti a Parma subito dopo. "Non posso mancare. Al 99% al Franchi ci sarò", esordisce uno dei migliori esterni di allora, oggi dirigente, ai nostri taccuini.

Partirei però dalla vittoria di Milano. Quali aspetti positivi, e quali invece negativi, ha visto?
"Devo dire che la prestazione non è stata esaltante. Ma anche che, salvo rarissime eccezione tipo Juve, succede spesso in Serie A. Per fortuna che nell'arco c'era la freccia Chiesa: è l'unico in squadra che dribbla e salta l'uomo. Ha risolto lui questa prima vittoria in trasferta, tra l'altro di prestigio. La fortuna della Fiorentina è stata anche quella di affrontare un Milan rimaneggiato e la vittoria non è stata poi così schiacciante. Fortunatamente si è ritrovato anche Lafont, dopo la grande parata nella scorsa con l'Empoli. Sembrava essersi un po' perso in mezzo alle critiche che lo volevano troppo acerbo e invece si è riscattato. Ha reagito. I problemi offensivi però rimangono: Simeone latita ancora".

Pensa che questo successo possa rinvigorire la candidatura per l'Europa?
"Perché non tentare? A parte le prime tre-quattro squadre, al massimo cinque, per il resto mi sembra tutto da giocare. Saranno gli episodi a decidere la classifica".

Forse il mercato potrebbe aiutare ulteriormente. Dove interverebbe?
"Sicuro davanti. Ma proverei anche a sfruttare Veretout in un'altra posizione rispetto a questa, una più vicina alle sue corde. Prenderei un regista, e un nome che si legge spesso come quello di Viviani potrebbe anche andare bene".

Mercoledì c'è Fiorentina-Parma. Non una partita qualunque...
"Sono due squadre in cui ho attraversato dieci anni di carriera. A Firenze sono maturato come uomo, e oggi ci vivo così come i miei figli, ma la svolta da giocatore, soprattutto a livello di trofei, è arrivata a Parma, con ben cinque coppe europee vinte. Il Parma, a parte gli ultimi risultati, ha sorpreso tutti. Godono di una classifica che forse non si aspettavano nemmeno loro. Credo che entrambe le squadre arrivino alla partita in condizioni psicologiche positive".

Chi suggerirebbe di temere nel Parma? 
"Gervinho. Se è in giornata e gli si aprono gli spazi può essere micidiale. Ma Pioli ha esperienza e la difesa sta proteggendo bene la porta. Servirà una squadra compatta, sicuramente".