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DI GENNARO A FV, AMRABAT IN CRESCITA. VLAHOVIC O CUTRONE? SCELTA DELICATA

di Giacomo A. Galassi

Antonio Di Gennaro la prima vittoria di Cesare Prandelli sulla panchina della Fiorentina l'ha vista dal vivo, nel suo box di commentatore per Rai Sport per la Coppa Italia. E in esclusiva a FirenzeViola.it racconta le sensazioni dal campo: "Abbiamo saputo poco prima della partita della notizia della scomparsa di Diego (Maradona, ndr) e il clima era piuttosto strano, come per la verità continua ad essere. Comunque io ho visto una Fiorentina che ha portato a casa un risultato importante, in un campo e una situazione non semplice. Grazie ad un gran gol del ragazzino Montiel".

Una vittoria che pur se ottenuta in Coppa, può sbloccare qualcosa a livello psicologico?
"Questo è ancora presto per dirlo. Ma al di là del fatto che anche le vittorie in Coppa Italia sono importanti, Prandelli può continuare a lavorare su ciò di cui lui stesso ha parlato: il creare un gruppo da questa Fiorentina. Contro il Milan sarà una bella prova per capire a che punto è il suo lavoro. Anche se a Udine ci sono stati parecchi errori individuali, soprattutto in attacco".

A proposito: Vlahovic o Cutrone, lei chi vede meglio?
"Il serbo ha sbagliato almeno un gol clamoroso ma si vede che è un problema sia di forma che mentale. Si può ancora sbloccare e secondo me ha giocato troppo poco per avere una valutazione completa, certo che Cutrone dietro scalpita. A Udine è entrato per fare ciò che sa fare meglio, mettere energia anche in pochi minuti. La decisione su chi schierare contro il Milan è delicata, perché il vero problema della Fiorentina è evidente che sia l'attacco".

A centrocampo quindi è soddisfatto del rendimento di Amrabat?
"Con l'Udinese l'ho visto in crescita, soprattutto nel finale. Ora che c'è Prandelli può giocare in una posizione più consona alle sue caratteristiche, da mezzala con Castrovilli. Deve ancora far vedere l'Amrabat dell'anno scorso ma il percorso intrapreso mi pare sia quello giusto. Certo che accanto a lui ci vuole uno come Pulgar: secondo me è l'unico regista che ha in rosa la Fiorentina, e anche se non è di gran livello in questo momento può dare grandi sicurezze".

Un ultimo pensiero non può che andare a Maradona.
"Io faccio fatica a giudicare l'uomo perché non l'ho conosciuto abbastanza. Quello che so è che il giudizio in questa vita solo uno lo può dare… E che come giocatore era unico, incredibile. Ci siamo sfidati qualche volta e ricordo che lo vidi l'ultima volta nel 2005 per una finale di Champions. Pur non avendo grande intimità, mi abbracciò così forte che mi fece emozionare".