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DIONIGI A RFV, Viola forse troppo spregiudicata, ma due finali un capolavoro

di Redazione FV

L'ex attaccante della Fiorentina nella stagione 1997/1998 e ora allenatore, Davide Dionigi, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Radio Firenzeviola durante "Tmw Splash".

Che giudizio dà alla stagione della Fiorentina?
"Seguo sempre con il cuore la Fiorentina. Le due finali sono un capolavoro, al di là di come sono state perse. Se proprio vogliamo fare un appunto in campionato si poteva fare qualcosa di più, ma il giudizio globale per me è positivo. Società, dirigenza e allenatore sono ambiziosi. Italiano poi è giovane e deve fare esperienza ancora".

In cosa dovrebbe migliorare la squadra di Italiano?
"L'organico deve essere puntellato e sono convinto che la società lo farà. L'identità della squadra è precisa, forse a volte troppo spregiudicata, ma è l'immagine dell'allenatore. A volte si dovrebbe badare di più al risultato, ma la Fiorentina può fare il salto di qualità. Mercato? Credo che Italiano abbia fatto delle richieste".

Sull'attacco: "Italiano sa cosa vuole. Ha idee ed evoluzioni di gioco importanti. Non è il nome che serve, ma un giocatore funzionale, e sono convinto che arriverà chi vuole lui. Ha avuto sicuramente delle rassicurazioni dalla società".

Ci racconta Batistuta?
"Era l'estate del '97 e sembrava non dovesse restare in Viola. Poi Batistuta è rimasto e ho avuto l'onore di giocare accanto a lui. Ho imparato tanto. Aveva il senso del gol, era un trascinatore. Avevo 20 anni e imparai veramente tante cose. Mi sarebbe piaciuto godermi di più Firenze, ma è stata un'esperienza strepitose. Ho giocato anche con Rui Costa e Lulù Oliveria, giocatori fortissimi".

Sul suo futuro: "Con il Cosenza ho fatto una buona esperienza. Purtroppo dopo essere stati in zona playoff siamo scesi di posizione, ma per fortuna anche dopo il mio esonero il Cosenza è riuscito a salvarsi. Le panchine in B sono tutte occupate, ma ci sarà magari la possibilità di subentrare in corsa. Durante questo periodo mi aggiornerò".

Sul Cagliari: "Ranieri ha usato tutta la sua esperienza e conoscenza del calcio per fare un miracolo. La Serie B è cambiata, ma è stato un fenomeno".