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DOCIC (CUKARICKI) A FV: "A FIRENZE PER L'IMPRESA. MILENKOVIC UN IDOLO. SE RESISTIAMO I PRIMI 30'..."

di Andrea Giannattasio

Archiviare il brutto ko con l’Empoli e ripartire. L’Europa per la Fiorentina sembra arrivare, più che nel momento migliore, nella fase del bisogno. Un bisogno urgente di resettare la mente dopo il primo vero test fallito della stagione per affrontare un altro - stavolta a livello internazionale - sulla carta ancor più abbordabile. Il Cukaricki, squadra che Biraghi e compagni affronteranno domani alle 21 al Franchi, non è certo nel suo miglior momento della stagione: 13° in classifica in Serbia e ultimo nel girone F con zero punti. Eppure, per il capitano dei bianconeri Marko Docic, quella di Firenze rappresenta una ghiotta opportunità per stupire: “Abbiamo già incontrato Genk e Ferencvaros ed entrambe le squadre ci sono parse di alto livello” racconta il mediano serbo in esclusiva a Firenzeviola.it: “Il terzo posto nel girone della Fiorentina non sorprende in virtù del valore delle avversarie: resta una squadra molto forte che, come noi e le alte due formazioni, lotterà fino alla fine per i primi due posti nel gruppo F”.

È innegabile però, Docic, che quella del Franchi per lei e la sua squadra sarà una notte dal sapore quasi storico…
“Per il Cukaricki ogni partita europea rappresenta una nuova opportunità di crescita: la mia squadra è alle prime armi sul piano internazionale e piano piano stiamo facendo esperienza. Sarà così a Firenze e anche a Leskovac, nel match di ritorno. In questo momento pensiamo solamente alla prossima partita, le somme si tireranno alla fine”.

Se la sente di dire con quale arma il Cukaricki potrà mettere in difficoltà la Fiorentina?
“La nostra è una squadra composta di ragazzi molto giovani e la maggior parte di loro non ha mai giocato in una fase a gironi di una coppa europea. Quello che dobbiamo fare è migliorare il coefficiente della squadra: facendo ciò sarà più facile qualificarsi in tornei come questo anche in futuro”.

Ok, non ha voluto scoprire le carte...
“Quando si gioca con una squadra forte come quella viola la parola che la mia squadra dovrà tenere a mente è “disciplina”: ogni giocato dovrà dare il massimo in campo. Siamo molto motivati, vogliamo mostrare tutto il nostro potenziale in uno degli stadi più importanti d’Italia. Vogliamo tentare l'impresa”.

Eppure la sensazione è che al Franchi non ci sarà il tutto esaurito…
“Non ci credo. Siamo consapevoli del fatto che allo stadio ci aspetterà un’atmosfera bellissima e uno stadio pieno di tifosi. Qualcosa di simile l’abbiamo già vissuta in Grecia contro l’Olympiacos oppure quando nel nostro campionato giochiamo contro la Stella Rossa o il Partizan. La nostra risposta dovrà essere la stessa: non dovremo sentirci impauriti dall’atmosfera attorno a noi. Se resistiamo nei primi 30 minuti al forcing viola, sarà molto più facile gestire la partita”. 

Conosce il suo connazionale Milenkovic? Cosa pensa di lui?
“Non di persona, però ho giocato qualche volta contro di lui quando militava nel Partizan. È uno dei migliori difensori del mio Paese, un giocatore che ha la completa fiducia del ct Stojkovic e che sarà una colonna portante della nostra Nazionale, specie per il suo ottimo fiuto per il gol”.

Al ritorno la Fiorentina non giocherà nel vostro stadio di Belgrado bensì a Leskovac. Disputare i vostri incontri casalinghi così lontano dalla capitale è uno svantaggio per voi?
“Non credo sarà un problema. Giochiamo in uno stadio bellissimo e nuovo, in una città che ama il calcio. Siamo sicuri che contro la Fiorentina lo stadio sarà pieno: i nostri tiofosi verranno in massa a sostenerci e sono certo che anche gli abitanti si Leskovac non si lascerà scappare l’occasione di ammirare lo splendido calcio della Fiorentina. Gli abitanti di Leskovac sono molto accoglienti e sono certo che anche gli italiani che verranno a vedere la partita si convinceranno di questo”.