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DONADEL A FV, Sarò io il dopo-Melo

di Marco Conterio

Il leone è pronto a tornare a ruggire. Senza paura. E con tante motivazioni, conditio sine qua non richiesta giorni fa da Cesare Prandelli. Marco Donadel è carico e si confessa in un'intervista esclusiva rilasciata a Firenzeviola.it. Dopo Melo, futuro, mercato, Champions, preliminare, Marchionni, pagelle e possibili outsider. 360° di graffi e ruggiti.

Brighi, Emana, Fernando, Edinho, Dzemaili. Tanti nomi per il dopo-Melo, ma quello vero potrebbe essere già in casa: Marco Donadel.
"In mezzo al campo siamo in tre. Io non faccio il mister, ma fosse per me, assolutamente si".

Tre, appunto. Un po' pochi?
"Ci sono anche ottimi giovani in rosa, come i ragazzi che sono qui a Cortina con noi. Però un altro innesto è necessario, per giocare a questi livelli, con tutti questi impegni, serve ancora altro".

Salto nel passato, recente. Felipe Melo lascia Firenze: una perdita grave?
"Liverani era un giocatore più determinante di Felipe, eppure ce l'abbiamo fatta lo stesso. Con Melo giocavamo in maniera diversa, Fabio è un regista arretrato, un creatore di gioco, la scorsa stagione l'ago della bilancia era Santana. Melo è invece un centrocampista più di contenimento ed il suo sostituto, ripeto, ce l'abbiamo anche in casa".

Casa Fiorentina, dove Prandelli ha messo un cartello all'ingresso: pregasi portare grandi motivazioni.
"Se non le avessi, non potrei giocare in una squadra come la Fiorentina. Devo essere sempre concentrato e motivato al 100%, se parto alla pari con i miei compagni di reparto non posso non averne".

Anche perché è uno dei "vecchi" della squadra e tanti devono prendere esempio da lei.
"Oddio. Vecchio è una parola grossa, visto che ho ventisei anni. Però sono qui a Firenze da sei anni, ho vissuto momenti belli e brutti e spero di poter dare una mano importante anche in questa stagione, di essere sempre al top".

Capitolo futuro: mister Prandelli ha detto che due di voi in rosa faranno lo stesso processo di crescita di Melo in questa stagione, triplicando il loro valore.
"Volete la verità, almeno la mia verità? Credo che in questa squadra ci siano quindici giocatori che possono fare quel salto di qualità, non solo due. Il mister è rimasto basso perché almeno un paio di noi saliranno sicuramente quello scalino, ma avrà di certo molti nomi in più".

Marco Donadel, ad esempio...
"Ci sono tanti giovani forti in squadra. Io lo sono un po' meno, ma quel salto decisivo di qualità posso e devo ancora farlo".

Partecipare di nuovo alla Champions può essere il modo migliore per farlo.
"Vogliamo superare il preliminare a tutti i costi, perché vincere aiuta a vincere e regala entusiasmo per tutti gli altri impegni. Però...".

Prego.
"Anche se non dovessimo superarlo, ma sono sicuro che non sarà così, saranno vietate le parole dramma e fallimento. Nel caso, ci concentreremmo a pieno sul campionato".

Parliamo un po' di pagelle: due giorni fa il ds Corvino ha assegnato un 7 al reparto di centrocampo, 6- alla difesa, 8 all'attacco.
"Il direttore certe dichiarazioni le ha rilasciate sicuramente con un secondo, forse anche con un terzo e con un quarto fine, legati al mercato. La realtà dei fatti dice che stiamo facendo miracoli da quattro stagioni e ci meritiamo tutti un bell'8. E poi mi chiedo: se il centrocampo della Roma vale 9, perché il nostro dovrebbe valere così meno?".

Un po' lo stesso discorso che vale per la difesa, immaginiamo...
"Esatto. E' tra le migliori d'Italia da anni, lo dicono i numeri. Forse quello del ds era un giudizio anche in prospettiva, a centrocampo siamo più giovani che nella retroguardia. Però io preferisco un voto globale, di squadra".

Nel gruppo, intanto, è arrivato un suo ex compagno: Marco Marchionni.
"Un bravo ragazzo, sano, che si è subito integrato in squadra. Marco ha grandi qualità e tanta esperienza europea, farà sicuramente molto bene a Firenze".

Prima parlava di quattro anni di miracoli. Si può dire, finalmente, che la Fiorentina ha almeno raggiunto Roma e Milan?
"Senza troppi giri di parole: quattro squadre ci sono superiori. Perché hanno più soldi e con questi si può crescere e mantenere la qualità. Poi, è chiaro, dipende sempre come si spendono ed investono, ma partiamo dietro alle quattro big".

Teme sempre il Genoa, per la lotta al quarto posto?
"E non solo, anche Lazio, Palermo e Napoli sono ben attrezzate. Il Genoa è però indubbiamente la più pericolosa, nell'ultimo campionato ha fatto i nostri stessi punti e, se non fosse stato per la regola degli scontri diretti, saremmo anche potuti andare allo spareggio e chissà come sarebbe andata".

Però, al Preliminare, a metà agosto, ci sarà la Fiorentina.
"Perché le altre, vedi l'Udinese, hanno avuto tanti alti ma anche tanti bassi. Noi no, abbiamo sempre tenuto un alto livello di risultati, una linea retta che ci ha permesso di arrivare per quattro anni consecutivi tra le prime quattro d'Italia".