.

EX OSSERVATORE ACF A FV, PEDRO NUOVO LUCA TONI. LO SEGNALAI IO A CORVINO NEL 2017. L'INFORTUNIO...

di Giacomo Iacobellis

Pedro Guilherme Abreu dos Santos, chiamatelo semplicemente Pedro. Sarà lui, classe 1997, il nuovo centravanti della Fiorentina. Un acquisto per il presente ma anche per il futuro, già in viaggio per l'Italia e pronto finalmente a legarsi ai viola dopo un lungo corteggiamento. Per presentarlo al meglio, FirenzeViola.it ha intervistato in esclusiva proprio l'osservatore che già nel 2017 lo segnalò alla vecchia società gigliata: Andrea Cioni, grande esperto di calcio brasiliano che nelle ultime tre stagioni ha lavorato a stretto contatto con Pantaleo Corvino.

Cioni, che tipo di attaccante è Pedro?
"Pedro è la classica punta centrale che fa del colpo di testa e del fiuto del gol le sue caratteristiche principali. Alto 1,85 metri, con un fisico medio robusto, corre con quella falcata che ricorda moltissimo Luca Toni. Viene dalle giovanili del Fluminense ed è stato il capocannoniere del Campionato Carioca 2018. Fu scelto e lanciato in prima squadra per sostituire Henrique Dourado, che all'epoca passò al Flamengo. Il suo anno migliore è stato proprio il 2018, durante il quale ha collezionato oltre 40 presenze e realizzato più di 20 gol fra Campionato Carioca, Campionato Brasiliano e Coppe. Il Fluminense gioca con il 5-3-2 e lui veniva sempre utilizzato come centravanti, quello che qui chiamano camisa 9. Destro naturale, calcia bene anche di sinistro, protegge bene la palla e crea superiorità numerica. Rigorista della propria squadra, bravissimo ragazzo, un colpo da maestro di Pradè. Cosa dire di più?".

Presentazione impeccabile. Fu proprio lei, d'altronde, a segnalarlo all'allora dg Pantaleo Corvino molto tempo fa.
"Ho lavorato tre stagioni alla Fiorentina come Osservatore Tecnico per il Sud America, ma ho sempre seguito il Brasile. Avevo già segnalato Pedro nel 2017, quando era nelle giovanili del Flu, e nel maggio 2018 lo confermai poi come uno dei nuovi talenti del calcio brasiliano. Ripeto, non stiamo parlando di un giocatore funambolico alla Neymar o alla Ronaldo, ma di un attaccante moderno, più grezzo ma ottimo nella finalizzazione. Di lui mi hanno stupito soprattutto la facilità realizzativa e il fiuto del gol".

Sul talento di Pedro non sembrano esserci dubbi, preoccupano semmai le sue condizioni fisiche. Quando sarà pronto per giocare?
"Pedro si è seriamente infortunato a settembre 2018 ed è stato operato al ginocchio destro. Per le informazioni che ho avuto, l'operazione è andata bene e di fatto a inizio 2019 il ragazzo è rientrato e si è fatto trovare pronto in alcune gare del Campionato Carioca e per l'avvio del Brasileirão. Poi, roba di qualche settimana fa, ha avuto una lesione alla coscia, ma niente di grave. Spero davvero che la Fiorentina lo riceva in ottime condizioni fisiche, la sosta delle prossime settimane non potrà fargli che bene per recuperare al 100%".

Detto di Pedro, cosa ci sarà invece nel suo futuro?
"Il mio contratto è scaduto a giugno 2019, ho passato tre anni bellissimi collaborando con la Fiorentina. Nel 2009 avevo creato il Viola Club Bahia - credo che sia il primo ufficiale in Brasile - e una scuola calcio con dei bambini che io stesso allenavo visto che ho anche il patentino da allenatore qui, ma poi mi sono dedicato allo scouting e sarò sempre grato al Direttore Corvino per avermi dato questa opportunità. Per il futuro non ho ricevuto nessuna chiamata dalla nuova proprietà e ritengo che Pradè con il suo staff stia facendo un ottimo lavoro. Daranno senza alcun dubbio grandi soddisfazioni alla 'mia' Fiorentina, la squadra che tifo da quando sono nato. Pensate che ho due bambini, ma in casa mia non esistono Flamengo o Palmeiras... Si tifa solo Fiorentina. Al momento sto valutando la possibilità di collaborare con alcuni procuratori italiani e coltivare ancora la mia passione per lo scouting, oltre ad aprire una scuola calcio affiliata a un importante club brasiliano. In agosto ho avuto dei contatti con due società italiane, ma poi non se n'è fatto di niente".

Le piacerebbe anche tornare alla Fiorentina un domani?
"Certamente sì. Se arrivasse una chiamata da Pradè o da qualcuno dei suoi collaboratori, non esisterei un istante. Il calcio brasiliano è molto bello, magari non offre piu quella spettacolarità dei tempi di Falcao o Zico o Ronaldinho, ma mette in mostra campioni e talenti dal valore indiscusso. I veri affari, in ogni caso, si fanno scovando promesse nelle giovanili. La Serie A brasiliana oggi non ha molto da offrire ed è in corso un processo inverso: il brasiliano a fine carriera in Europa torna in patria, vedi Dani Alves, Diego o Robinho. Il giovane calciatore che emerge dai vari tornei, invece, è il crack pronto per l'Europa. Proprio come Pedro".

Se dovessi chiederle, infine, qualche altro nome per il futuro sempre dal Brasile?
"Dico Matheus Henrique e Pepê del Gremio, Gabriel Veron del Palmeiras e Marcos Paulo del Fluminense. Attenti a questi quattro, ne sentirete parlare a lungo".