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FASCETTI A FV, PRANDELLI? GLI È SFUGGITA LA SQUADRA DI MANO. AMRABAT È UNO DA IACHINI

di Niccolò Santi

L'ex tecnico, tra le altre della Fiorentina, Eugenio Fascetti è intervenuto in esclusiva ai microfoni di FirenzeViola.it per commentare le dimissioni rassegnate da Cesare Prandelli: "Ultimamente l'avevo visto triste - afferma - dunque mi aspettavo che accadesse qualcosa. Penso che a questo punto abbia fatto bene".

Mister, crede che sotto ci sia qualcosa di più?
"Certo, per me c'è altro. Si sarà accorto che non aveva più la squadra in mano e ha preferito farsi da parte".

Quindi che il calcio sia cambiato fa poco testo?
"Il calcio cambia, non cambia... Ci vuole la voglia in certe situazioni. Forse non se la sentiva più di fare la guerra, perché di questo si tratta. E la salute viene prima di tutto, per carità".

Non è facile che un tecnico rassegni le dimissioni...
"Problemi penso non ne abbia. Io smisi perché non avevo più voglia né stimoli: lui non se la sentiva più, non controllava più la squadra".

È normale, dunque, che l'abbia salutato solo Vlahovic?
"Magari queste cose si fanno anche in privato, non per forza sui social o comunque in pubblico".

Parlano di screzi con qualche giocatore, specie Amrabat.
"Oh, ma non è mica Pelé? Non mi sembra abbia mai fatto partite di altissimo livello, è un giocatore da Iachini... (ride, ndr). Un combattente, s'intende. E comunque ora basta con questa storia degli allenatori".

In che senso?
"Sembra sia sempre colpa loro, ma quanti ne servono? Venti? È l'ora di finirla".

Per l'appunto adesso è rientrato Iachini.
"La situazione non è facile, ci vogliono i nervi d'acciaio rimandando i problemi a giugno. Poi lui non ha più niente da perdere, quindi non guardi in faccia nessuno: gioca chi se lo merita, gli altri fuori".